Victor parla inglese come Tammy – nonostante gli accenti diversi – e in area di rigore è riuscito a coniugare più volte il verbo: to score. Segnare: 3 gol in campionato contro i 2 di Abraham. Con un particolare decisivo sullo sfondo: Osimhen ha giocato 4 partite e 241 minuti meno del collega. Osi, insomma, è il simbolo perfetto del confronto tra gli attacchi delle due squadre: il Napoli vanta il migliore della Serie A con 25 reti realizzate, mentre la Roma ha il peggiore tra le prime sette in classifica con 13. Tredici: come gli azzurri andati a segno finora. In fase difensiva, invece, il dato è identico: 9 reti incassati da entrambe le squadre, ma quella di Spalletti è imbattuta e quella di Mourinho ha invece perso due partite. Tutto chiaro? Sembra di sì, alla luce dell’analisi complessiva: a fare la differenza sono stati i gol segnati. E domenica all’Olimpico, teatro di una sfida fondamentale per le ambizioni scudetto, servirà un Osimhen più famelico e spietato del solito.
Fonte CdS