ESCLUSIVA – F. Repice (radio Rai): “Il Napoli di Spalletti supera per un aspetto quello di Sarri. Per domenica sera c’è un solo favorito”

Il radiocronista di Radio Rai ai nostri microfoni

Il campionato italiano è arrivato alla fase calda della prima parte della stagione, dove il Napoli di Spalletti è primo in classifica. Domenica sera c’è il tanto atteso posticipo con la Roma allo stadio Olimpico. Del momento delle due squadre e non solo ilnapolionline.com ha intervistato il radiocronista Francesco Repice.

 

Nei suoi tanti anni di radiocronache, quelle che sono state per lei più emozionanti e che ricorda con vero piacere? “Sicuramente per quanto riguarda l’Italia non posso non dire quella di Wembley dove più di un anno fa dove gli azzurri vinsero ai rigori contro l’Inghilterra. In ambito di club sempre in Inghilterra la finale tra il Barcellona e il Manchester United con due grandi allenatori come Guardiola e Sir Alex Ferguson ed era il 2011. Oltre all’importanza della partita, mi ricordo anche la fascia di capitano che aveva al braccio Abidal, poche settimane dopo un intervento chirurgico, dove rischiò la vita, ma per fortuna scese in campo. Vinsero gli spagnoli e la squadra gli fece alzare la Coppa, a livello emotivo un ricordo indelebile assieme alla vittoria dell’Italia a Wembley e lo scudetto della Roma nel 2001. In quella circostanza ero a bordo campo e fu un’emozione davvero indescrivibile e riuscì ad assaporare anche la gioia del popolo giallorosso”.

La Roma in tutti questi anni ha avuto tanti allenatori, ma Mourinho sembra davvero coinvolgente. Cos’ha di speciale il tecnico portoghese secondo lei? “Mourinho è speciale in tutto, nel senso che l’ambiente esterno ce l’ha con lui, la squadra e il club stesso, cementando al meglio lo spogliatoio. Ha la capacità di farsi comprare i grandi giocatori e questo non è un dettaglio da poco. Infine ha la capacità di vincere le partite e sono certo che porterà a casa un trofeo per la Roma. Già c’è riuscito con la Conference League, ma non escludo che ne possa portare a casa un altro”.

Passando al Napoli, secondo lei come gioco è più forte questo di Spalletti o quello dei 91 punti di Sarri? “Indubbiamente quello attuale allenato da Spalletti, perché, rispetto al passato, ha imparato a soffrire, elemento importante in una corsa a tappe come il campionato italiano. Gli azzurri devono sempre puntare allo spettacolo per vincere, andare spesso a 300 allora e questo potrebbe essere un limite. Un altro aspetto che ho notato, in quelle rare volte che ha avuto difficoltà, messo alle stretta, ha saputo reagire al meglio, andando in gol e resistendo come poche altre. Perciò dico più forte il Napoli attuale rispetto a quello allenato in passato da Maurizio Sarri”.

A Roma spesso si analizza le prestazioni di Nicolò Zaniolo. Cosa manca secondo lei per fare il definitivo salto di qualità? “Io reputo Zaniolo il vero crack del calcio italiano, è il talento più luminoso del nostro campionato. Io penso che molti dimenticano che l’ex Inter ha subito due rotture dei legamenti del crociato e si fa spesso fatica a riprendersi in tempi brevi. Lui sta lentamente emergendo, non fa gol, ma già sta diventando devastante per le difese avversarie. A Zaniolo gli manca la continuità a livello fisico e di rendimento, ma se riesce a trovare entrambe le cose, diventa imprendibile. Sono certo che sarà l’arma vincente della Roma nelle prossime stagioni. Da quello che si dice lui sta per rinnovare con il club giallorosso, so della stima di mister Mourinho e nonostante le burrasche delle settimane passate, ora tra le parti è tornato il sereno. Stesso vale con il club e con la città di fede giallorossa”.

Infine domenica sera allo stadio “Olimpico” si giocherà Roma-Napoli. Che gara prevede e come tatticamente Mourinho proverà a giocarsela contro gli azzurri? “Io credo che il Napoli parta favorito per la sfida di domenica sera, visto anche le prestazioni che sta fornendo. La Roma tra l’altro ha delle problematiche di formazione, compreso le assenze come quelle di Wijnaldum e Dybala. Il centrocampista olandese tra l’altro non si è mai potuto esprimere visto il grande infortunio avuto ad inizio anno. L’argentino aveva iniziato a segnare, ma ora è fuori. I giallorossi hanno bisogno che i vari Belotti e Abraham, ma anche El Sharaawy e Zaniolo, oltre che Pellegrini, siano le armi vincenti della squadra. Se lo aspetta il popolo giallorosso, come Mourinho, ma gli azzurri partono con i favori del pronostico”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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