Napoli, la forza della panchina: nessuna squadra ha segnato più gol

Lucianone era sprofondato in panchina. Lo ha rianimato Juan Jesus, un attimo prima dell’intervallo: quindicesimo giocatore azzurro a trovare la via del gol in questa stagione. È qui che probabilmente Spalletti ha capito di dover cambiare. Lo ha fatto tra primo e secondo tempo, innovando i due terzi dell’attacco, a cambiare Raspadori e Politano, ipnotizzati dalla difesa bolognese (ma che errore il mancino a porta spalancata, sembrava gol fatto), dentro Lozano e Osimhen. È accaduto subito quello che nell’immaginario l’allenatore aveva sperato: il vantaggio del messicano e l’impennata di orgoglio di Victor dopo che Meret aveva regalato il pareggio agli emiliani.

Sette giorni dopo è arrivata la consacrazione del pensiero spallettiano, che lui ripete da tempo come un mantra: con cinque cambi a disposizione c’è sempre una seconda partita da giocare. Quella che il Napoli ha saputo interpretare meglio e vincere, dopo un primo tempo incerto, quasi di paura, forse di stanchezza: normale quando vieni da nove vittorie di fila e sei obbligato a conquistare la decima per non deludere la passione dei cinquantamila e per tenersi stretto il primo posto. Quasi la fotocopia di quanto accaduto sette giorni prima: a Cremona entrarono e fecero gol Simeone, Lozano e Olivera, ieri sono stati Lozano e Osimhen a mandare il Bologna gambe all’aria. E se fosse arrivato l’assist perfetto per Olivera nei minuti finali, gli azzurri avrebbero calato un altro entusiasmante tris. Le statistiche dicono che dalla panchina in questo campionato sono già arrivate sette reti, nessuno nei primi cinque tornei europei c’è riuscito: i numeri non mentono mai.

 

Fonte: Il Mattino

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