Il Napoli prosegue nel suo magic-moment, conquista la decima vittoria di fila, tra campionato e Champions League e resta sola al comando della classifica. Gli azzurri sfiorano per ben tre volte il vantaggio. Il tiro di Raspadori che termina fuori di poco, traversa con Mario Rui e Politano che spreca davanti alla porta da ottima posizione. Il Bologna al primo affondo passa, cross di Cambiaso e Zirkzee batte Meret. Prima dello scadere del primo tempo arriva il pari di Juan Jesus, segnando da pochi passi, dopo liscio di Medel. Ad inizio ripresa arriva il vantaggio dei partenopei, spunto di Kvaratskelia, parata di Skorupski e Lozano segna da pochi passi. I rossoblù però pareggiano con Barrow, male nella circostanza Meret. La gara sembra stregata, tra occasioni e parate del portiere polacco, ma arriva il 3-2. Splendido assist di Kvaratskelia e Osimhen batte Skorupski. Nel finale da segnalare la traversa di Zielinski e l’occasione con Lozano. Una vittoria che vale tanto sul piano del morale. Secondo le pagelle del CdS Di Lorenzo e Kim Minjae sono le certezze della difesa azzurra.
Meret 5
Due errori tecnici (si direbbero papere): uno è fatale, l’altro – l’uscita a vuoto nel finale – diventa ininfluente. Baci pure Osimhen sulla guancia, con affetto.
Di Lorenzo 6,5
Ha briciole di corresponsabilità sul vantaggio del Bologna, semplicemente perché si impianta. Ma attacca sempre.
Kim 7
I muri, da oggi si chiameranno Kim: il Bologna, quasi tutto, gli rimbalza addosso. E lui, niente, mai un cenno di tradimento.
Juan Jesus 6,5
La pennica sul vantaggio, lasciandosi Cambiaso alle spalle, è tutta sua, che si fa trascinare nel gorgo del palleggio altrui. Ha orgoglio e va a rimediare, subito.
Mario Rui 6
Scheggia la traversa su una percussione a cui ha abituato. Sa come allargare il campo e lo fa, sistematicamente, ma finché ha freschezza.
Olivera (31’ st) 6
Serve per darsi energia e ne offre.
Ndombele 6
La partenza è incoraggiante ma dura poco, un tempo, forse meno, e comunque rispetto ad Anguissa – ma si sapeva – non ha l’ampiezza. Però va dentro, eh.
Elmas (26’ st) 5,5 Entra portandosi appresso distrazioni che gli appartengono.
Lobotka 6
Vive in una bolla ma non ne approfitta, perché gli uomini a volte hanno bisogno anche di una normalità che pareva non gli appartenesse. Ma la standing ovation è investitura.
Demme (37’ st) sv
Quel che serve: ordine.
Zielinski 6,5
Sta un po’ sulle sue, soffrendo la presenza di Ferguson che sta lì proprio per quello, per contenerlo o almeno ridimensionarlo. La traversa e una giocata pazzesca addobbano, eccome.
Politano 5,5
Ha verve ma meno spazi rispetto a serate nelle quali non ci sono chiusure, né raddoppi. Stavolta Cambiaso ha la gamba che va.
Lozano (1’ st) 6,5
Ristappa la partita, la riempie di slanci (e pure di scelte sbagliate). Ma diventa un fattore a velocità incontrollabile.
Raspadori 5,5
Un bel sinistro, fuori di un’unghia, una presenza intelligente ma eccessivamente «bassa» perché possa farla avvertire.
Osimhen (1’ st) 7
L’assatanato del gol è anche una pantera: segna come un centravanti antico e moderno assieme, dà quel che serve, e non è mica poco.
Kvaratskhelia 7
Non sai mai quello che gli giri per la testa: una finta, un’altra, converge, no, scarica, poi riattacca. Finisce per compiacersi tanto, anche troppo, ma l’assist del 3-2 è del repertorio. Pure quando è stanco è fuori controllo.
A. Giordano (CdS)