È l’uomo del momento, il volto in copertina. E contro il Bologna sarà più che mai la sua partita. Giacomo Raspadori se ne va in giro per l’Italia e per l’Europa a combinarne delle belle, ma il suo mondo è l’Emilia e le sue radici sono piantate ben salde lì, in quel fazzoletto di terra tra Bologna e la sua Bentivoglio, venti chilometri di pianura lasciando le Due Torri in direzione Ferrara. Lì c’è la sua infanzia, lì a due passi ci sono le sue origini calcistiche, i primi calci dati con la Progresso di Castel Maggiore. E c’è quel nome: Giacomo, come Giacomo Bulgarelli, la storia rossoblù.
Poi il bolognese Raspadori si è spostato più in là, a Sassuolo. Dov’è cresciuto, dove ha conquistato la Nazionale e gli Europei. E da dove ha fatto il grande salto verso Napoli per assecondare il proprio talento. Mancini, ct dell’Italia, decisivo a suo modo nella scelta che gli sta cambiando la vita, sperava proprio questo: che in contesti di maggior prestigio, come la Champions, la sua classe potesse emergere in modo limpido. D’altronde le qualità erano note a tutti anche a diciannove anni quando debuttò in Serie A con De Zerbi.
Fonte: CdS