Spalletti ha domato frontalmente il venticello (o l’uragano?) della contestazione estiva

Spalletti parlava in estate di far divertire i tifosi. Inizio che promette bene

Alle undici della sera d’un afoso 6 di agosto, addentando un «Camogli» mentre tornava a casa per starsene un po’ tra le proprie anatre e i suoi cavalli, Luciano Spalletti aveva (ri)scoperto del Napoli tutto ciò che ormai sapeva e che custodiva nel data base della memoria ormai da un anno: quella squadra, senza Insigne senza Koulibaly, senza Mertens e senza Ospina, nascondeva dentro di sé la natura sfacciata che appartiene anche al proprio allenatore, una forma espressiva che si coglieva al primo sguardo e una lacuna fisica – in centimetri, in muscoli – che sarebbe stata poi colmata da Ndombele. La rivoluzione era già cominciata, strutturale e caratteriale, e per definirla gli sarebbe servito un tempo fisiologico, azzerato attraverso una intelligenza viva e una varietà interpretativa che Spalletti si porta appresso da sempre. Per uscire dagli equivoci (ma subito) e per rimuovere quella specie di coperta di Linus, la prima mossa è stata psicologica: Napoli si portava appresso il possente fardello di una disillusione di massa e, nel caldo umido delle perplessità umanissime che addobbano il calcio mercato, viveva nella diffidenza. Spalletti ha domato frontalmente il venticello (o l’uragano?) della contestazione, ha affrontato quelle serate piene di allusioni e di paure puntando esclusivamente sulla forza persuasiva della fiducia a scatola aperta: «Senza che si perda di vista ciò che abbiamo appena fatto, vogliamo continuare a divertire la nostra gente». C’era già riuscito, eccome, nella stagione precedente, per certi versi cominciata in un clima persino più tempestoso, e senza fare sconti a nessuno e men che meno a se stesso, aveva ribadito il potere di quel terzo posto, la capacità terapeutica a livello economico (perché la Champions porta benessere) e ci aveva aggiunto però anche un pizzico di sana cautela tecnica. «Ma sarà difficile ripetersi».

Fonte: CdS

 

 

 

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