Li hanno cercati per un intero giorno. Una sorta di caccia all’uomo. Martedì: quattro tifosi dell’Ajax sono stati aggrediti in due raid consumati a distanza di poche ore. Il primo è avvenuto la notte tra lunedì e martedì nei pressi di piazza Bellini; il secondo è accaduto invece in via Medina. Ce n’è abbastanza per dare la stura a indagini mirate, che – almeno per il momento – fanno leva sulle immagini raccolte dai commissariati di zona, ma anche su una attenta conoscenza delle pulsioni teppistiche di una frangia del tifo locale. C’è una convinzione di fondo, in questa storia. Le due aggressioni non sono episodi estemporanei. Anzi. Si tratta di agguati che vanno calati in una precisa strategia: raid organizzati, di sistema. Da chi? E per quale motivo? Frange di tifosi legati a sigle diverse. Hanno due obiettivi in particolare, ovviamente ai limiti della demenza: da un lato vendicare eventuali torti subiti nelle partite di andata; dall’altro imporsi e accreditarsi come la tifoseria più violenta e temibile del circuito europeo. Una sorta di Champions del teppismo dentro e fuori gli stadi che, evidentemente, fa gola a qualcuno dei sedicenti supporter azzurri in città. Intanto, sono scattate denunce anche nei confronti di alcuni olandesi facinorosi, a dimostrazione dell’esistenza degli stessi codici di comportamento: in via Cesario Console un gruppo di tifosi ospiti ha cercato di ostacolare il passaggio della pattuglia; in particolare, uno degli olandesi ha tentato di scagliare contro la volante un cassonetto della nettezza urbana, mentre un altro ha lanciato una bottiglia di vetro danneggiando il parabrezza. Poco dopo, gli agenti hanno rintracciato il gruppo in via Nazario Sauro ed hanno identificato i due, un 21enne e 26enne, entrambi olandesi, e li hanno denunciati per danneggiamento.
Il Mattino