Francini: “I giovani hanno capito cosa significa la maglia azzurra”

Ne ha vissute tante di notti magiche europee con il Napoli: Giovanni Francini è stato un pilastro di quella squadra entrata nella storia anche in Europa con la vittoria della coppa Uefa nel 1989. «L’atmosfera del San Paolo era fantastica, a parte la grande emozione per il gol in coppa Campioni contro il Real Madrid ricorderò per sempre la spinta dei napoletani in quella partita di coppa Uefa incredibile contro la Juve quando vincemmo 3-0 rimontando la sconfitta dell’andata. E ora sia nelle gare al Maradona che in quelle in trasferta sto vedendo questo grandissimo entusiasmo dei tifosi azzurri che rappresenta un’arma in più».
Il Napoli di Spalletti in Champions League sta stupendo tutti: qual è il segreto? «È una squadra che gioca divertendosi e fa divertire i tifosi, anch’io era da un po’ che non mi divertivo così guardando gli azzurri in tv. Il Napoli è cambiato tanto, con molti giocatori nuovi e Spalletti è stato bravissimo a trovare subito la collocazione giusta a tutti. E poi ci sono tanti giovani con voglia di emergere e si vede che hanno capito subito l’importanza di indossare la maglia azzurra».
In Champions contro squadre che giocano più aperte e con una mentalità di calcio d’attacco possono emergere maggiormente le qualità del Napoli? «Sì ma oltre a questo c’è il fascino particolare delle sfide europee. Nel girone di Napoli ci sono il Liverpool che ha vinto la Champions e giocato finali, l’Ajax che ha una grande tradizione europea, i Rangers Glasgow che l’anno scorso sono arrivati in finale di Europa League. Quando scendi in campo contro squadre del genere sei ancora più motivato».
Il Napoli ha la possibilità di passare il turno già contro l’Ajax: quanto sarebbe importante? «Sarebbe importantissimo per il Napoli passare il turno con due turni di anticipo perché potrebbe poi affrontare con maggiore tranquillità le ultime partite anche tenendo conto degli impegni di campionato. Contro l’Ajax anche se basterà un pari il Napoli giocherà per vincere, questa squadra entra sempre in campo per fare sua la partita. E non c’è il pericolo che dopo il 6-1 dell’andata gli azzurri possano sottovalutare l’impegno perchè hanno già dimostrato contro la Cremonese di aver archiviato quella larga vittoria superando qualche leggera difficoltà e vincendo in maniera molto netta».
Questo Napoli dove può arrivare in Champions? «Ora ha il turno da passare, poi potrà continuare a divertirsi e a divertire anche nella fase successiva. E potrà giocarsela con tutte, anche se Manchester City, Real Madrid e Bayern Monaco restano comunque un gradino più su di tutte le altre».
Trentacinque gol in 12 partite e 14 marcatori diversi: come spiega la capacità del Napoli di segnare tanto e con tanti interpreti diversi? «Perchè c’è un’idea di gioco ed è stato fatto un grande lavoro di Spalletti durante la preparazione estiva. E poi in questo Napoli sono tutti titolari e l’allenatore è bravo a far sentire tutti importanti: chi entra dalla panchina è decisivo esattamente come chi gioca dal primo minuto, come si è visto con Simeone. I cinque cambi sono determinanti e una rosa ampia e di qualità come quella del Napoli può fare la differenza».
Napoli anche molto solido in fase difensiva intorno a Kim: il sud coreano se l’aspettava così forte? «Non lo conoscevo così bene, è stato davvero una bellissima sorpresa: è forte di testa, bravo con i piedi e non sta facendo rimpiangere Koulibaly. Tutti stanno facendo bene a cominciare da Meret che è uno dei migliori portiere italiani e ora che sta giocando con continuità sta dimostrando tutte le sue qualità. Peccato per l’infortunio di Rrahmani ma sia Ostigard che Juan Jesus sono una garanzia».
Il Mattino
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