Il commento su Il Mattino di Guido Trombetti:
“La partita vinta per 6 a 1 in casa dell’Ajax passerà alla storia dopo avere suscitato grandi entusiasmi. Per la dimensione da record del punteggio. Per il blasone dell’avversario. La partita contro la Cremonese, offuscata dall’attesa del ritorno con l’Ajax, è già quasi finita nel dimenticatoio dopo aver anche fatto storcere qualche muso. Data la modesta caratura dell’avversario. Eppure per il Napoli la partita di Cremona, alla prova dei fatti, è stata più insidiosa di quella giocata ad Amsterdam. Sia chiaro: non sono impazzito. E non voglio qui sostenere che i lombardi formano una compagine più forte di quella olandese. Ma soltanto che nel calcio non vale la proprietà transitiva. Non è vero cioè che se A è più forte di B e B è più forte di C allora automaticamente A è più forte di C. Nel calcio ogni partita fa storia a sé. L’Ajax da un lato ha provato a giocare la sua partita lasciando al Napoli quei grandi spazi nei quali va a nozze. E rinunciando a marcature asfissianti a favore di un gioco a viso aperto. La Cremonese invece ha scelto di tenere molti uomini dietro la palla. Togliendo il respiro a Lobotka e Anguissa e picchiando Kvaratskhelia senza pietà. Così il Napoli ha faticato più del prevedibile a domare gli avversari. Con un Anguissa, in particolare, che ha molto sofferto la marcatura probabilmente anche perché stanco. E non dimentichiamo che l’anno passato contro due cosiddette piccole, Empoli e Spezia, il Napoli ha gettato al vento un possibile scudetto. La pazienza e la determinazione con le quali gli azzurri hanno affrontato il match, unitamente ai cambi illuminati di Spalletti, possono essere accolti come sintomo di una sicurezza e di una maturità che in passato erano mancate.
Una nota finale. Belli i complimenti di Spalletti a Kvaratskhelia per aver dato a Lozano la palla del 3 a 1. «Vedrà che la cortesia gli verrà restituita» ha chiosato il toscanaccio“.