Fino a metà novembre, e vale per chi ha le Coppe, ci sarà da gestire l’energia e pure i momenti, da applicarsi sulle rotazioni e anche sulle conferme: Spalletti le sue scelte (ovviamente) le ha fatte, ha colto l’esplosione di Meret, liberato dalle pressioni del mercato; si gode lo spessore del capitano, Di Lorenzo (undici su undici e appena 6′ sottratti alle statistiche); si lascia illuminare da Lobotka, il suo Iniesta, al quale ha evitato appena 124′ di sudore e sacrificio), non riesce a fare a meno della materia grigia esplosiva di Zielinski e poi alterna quasi ovunque, perché il fiato non si spreca, tranne là davanti, con Raspadori che ormai ha scalato le gerarchie e con Kvara che le ha stabilito da sé, dribblando immediatamente qualsiasi perplessità e lasciando che Spalletti concentri le proprie rotazioni a destra, una volta Politano – come a Cremona – e una Lozano, ed è successo ad Amsterdam.
Fonte: CdS