Ventrone, il marine dei preparatori: i ricordi degli amici

Gian Piero Ventrone ha modificato tanto il ruolo del preparatore atletico sul rettangolo di gioco. Ne ha fatto una scienza, con controlli al computer con un lavoro ante litteram. 62 anni, era tornato dalla sua Napoli il 4 ottobre, lui che aveva girato il mondo. Era stato ricoverato al Fatebenefratelli per un attacco di leucemia fulminante. I funerali si svolgeranno nella chiesa di San Luigi Gonzaga, a via Petrarca, domenica alle 15.
Era chiamato il marine. Metodi da sergente Hartman, quello di Full Metal Jacket, racconta chi ha visto la sua preparazione. Ma non c’era il soldato palla di lardo ai suoi ordini. C’erano campioni. Al Napoli iniziò la sua carriera, con Ranieri, Bianchi e Lippi, poi la Juve di Lippi che vinse tutto. Marcellone se lo portò anche a Germania 2006, dove vinse il Mondiale. Rapporti strettissimi con Fabrizio Ravanelli, con cui ha lavorato all’Ajaccio. Con Fabio Cannavaro, accompagnato nella vincente esperienza al Guangzhou Evergrande in Cina, dove ha lavorato anche con Fabio Capello. E soprattutto con Antonio Conte. «Ti ricorderò sempre» l’ultimo saluto di Fabio Cannavaro su Instagram. «La notizia della sua scomparsa è stata una pugnalata. È una cosa triste, un brutto momento. Ci legava tanto affetto ed amicizia per il ricordo del lavoro fatto insieme in Cina. Ci sentivamo spesso, quasi settimanalmente». ricorda Fabio Capello. Il Tottenham ha sospeso la conferenza stampa prima dell’impegno in Premier. «Siamo devastati dalla sua scomparsa» il tweet della società londinese.
Il Mattino
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