Le pagelle azzurre: Napoli, il calcio totale azzurro è come il miglior Barcellona di Guardiola

Le pagelle azzurre:Napoli, il calcio totale azzurro

Come il miglior Barcellona di Guardiola

Siamo in un altro sistema solare. L’Ajax è maciullato. Il 4-3-3 è un appunto sul taccuino ma in realtà il Napoli quando ha il possesso, in attacco ci vanno in cinque, con Raspadori che consuma chilometri a salire e scendere. Non c’è insistenza o ossessione geometrica, c’è solo l’esaltazione della fantasia e della purezza delle giocate. Con un’ unica sbavatura, con il rimpallo che è costato il gol iniziale ma per il resto è una prova meravigliosa, figlia di un progetto chiaro, solido, spettacolare e corretto. Un esempio. Nessuno aveva mai fatto sei gol all’Ajax in casa da quando c’è la Champions. Un gioco esaltate e straripante, con una squadra che mostra carattere, non sbanda neppure quando prende il gol iniziale, si rialza con personalità e convinzione: sa di essere una macchina da gol. Ci sarà da divertirsi.

 

MERET 6,5 – Un’altra carambola sventurata e non ha mica colpe sul gol di Kudus, mentre si esalta sulla conclusione di Taylor dalla media distanza. Sicuro e coraggioso in uscita poi nella ripresa quando si pensa chissà che assalto debba subire si ritrova lì a guardare lo psicodramma in salsa olandese.

DI LORENZO 8  – Dove osano le aquile, si arrampica lassù il capitano per colpire di testa. Coinvolto e preso al centro nel triangolo Bergwijn, Taylor e Blind: non è l’unico responsabile del vantaggio dell’Ajax al 9’, ma manca in tutti gli uomini coinvolti la giusta reattività. Da lì in poi perfetto: annulla, di fatto, Bergwijn.

RRHAMANI 8 – Vince quasi tutti i duelli con Kudus, provando a sempre a stringere sul giovane attaccante dell’Ajax. Guida bene il reparto, con pochissime sbavature sul pressing altissimo degli attaccanti e dei centrocampisti olandesi: è un controllo costante, poi col passare dei minuti diventa serata di relax.

KIM 7,5 – Entra nella scarsa reattività azzurra sul gol di Kudus, poi riesce a tenere bene. Si alterna con Rrahmani sulla punta centrale di casa. Esce bene sia palla al piede che quando Bergwijn e Berghius provano a puntare la porta ma lui si muove sempre con anticipo e fa sembrare ogni cosa semplice e banale.

OLIVERA 8 – Che personalità; annulla il capitano dell’Ajax, Dusan Tadic, compone un asse estremamente interessante con Lobotka e Kvara, trova il cross, fantastico, del pareggio di Raspadori, prende un calcione da Tadic senza batter ciglio. Una prova esaltante anche per il piglio che ci mette. E la qualità.

ANGUISSA 8,5 – Taylor sa bene che passa tutto da lui e lo segue con estrema attenzione ma lui non vive con eccessivi patemi la marcatura. Trova sempre il modo di recuperare il pallone, si propone più alto di Zielinski al pressing e riesce ad esser scarico quando Lobotka è troppo coperto. Favoloso.

LOBOTKA 8,5 – Berghius lo segue dal primo secondo in fase di non possesso, ma questo non ferma il baricentro altissimo dello slovacco. Non è facile capire cosa abbia tra i piedi e in testa: anticipa il pensiero dei compagni, ha dinamismo, è reattivo. Una prova stupenda, senza una sola sbavatura.

ZIELINSKI 6,5 – Un guizzo dei suoi, quello che fa calare la ghigliottina, come momento di esaltazione. Alvarez gli mette la museruola in modo notevole: si vede molto poco in una gara che annovera poche briciole nello score. Poi c’è l’errore madornale al 40’ ma il riscatto che mette la parola fine al match.

LOZANO 7,5- Blind lo segue a tutto campo, fin nella trequarti, cercando sempre il contatto fisico e minando il raggio d’azione: colpevole anche sul gol dei lancieri, arrivando un po’ in ritardo sulla copertura. Alza il suo baricentro, sta più stretto in fase difensiva seguendo i dettami di Spalletti e inizia a volare.

RASPADORI 9 – Di testa, in tuffo, incrociando, come se fosse la cosa più normale per uno come lui. Poi la doppietta. E due assist. Bassey capisce subito che sarà un disastro. Riesce a creare tanti raccordo con i compagni, dialogando soprattutto con gli interni. Un incubo quando scambia la posizione con Lozano.

KVARATSKHELIA 7,5 – Sonnecchia per un quarto d’ora, alla prima occasione però sfiora il palo. Rensch è estremamente aggressivo e i primi minuti sono complessi, poi il raddoppio portato da Taylor mette ulteriore imbarazzo. Poi capisce tutto, trova spazi, scodella il cross che vale l’1-2 di Di Lorenzo. E segna pure.

NDOMBELE 7 – Stavolta non costringe Anguissa all’inversione di rotta. Si adatta a sinistra di Lobotka e con il suo passo che sembra finto affaticato fa le cose che deve fare. Non è uno che fa perdere la testa a guardarlo, però difficile passare su di lui. In oltre, quelli dell’Ajax sono praticamente in disarmo nella ripresa.

ELMAS 6,5 – Prende il posto di Kvara quando ormai lo stadio lentamente si svuota. Lui non deve far altro che accompagnare per mano il tridente all’uscita, senza danni. E come sempre, corre come un dannato, soprattutto all’indietro, per coprire. Prende la manata da Tadic che lascia in 10 l’Ajax.

SIMEONE 7 – È lo specchio del Napoli che non ha pietà. Cerca sempre la porta, c’è voglia di non fermarsi mai. Entra sul 5-1 ma è chiaro che non c’è alcuna voglia di tirare il freno a mano, di risparmiarsi. La porta è lì e lui prova e riprova a centrarla ogni volta che può. Si placa solo quando fa gol.

GAETANO sv – Entra al 79’ e non fa altro che prendere parte alla festa finale. Non c’è null’altro che somiglia alla partita, con i tifosi che fischiano l’Ajax come si fa nell’arena con i tori bolsi a cui si chiede al matador di farlo uscire e di risparmiare la vita. Ci saranno momenti più importanti per vederlo all’opera.

ZANOLI sv – Dicono che arriverà prima o poi il suo momento dall’inizio. Spalletti gli regala alcuni minuti che fanno rima con la storia. Per il resto, fare il vice di Di Lorenzo non deve essere una cosa facile nella vita visto che Robocop non solo non lascia neppure le briciole ma dà la sensazione di voler giocare sempre.

All. SPALLETTI 9 – Diavolo di un Luciano. Nella terra del calcio totale dà lezione di calcio. Palla recuperata, ripartenze a tutta velocità, verticalizzazioni continue come se non ci fosse un domani. Gli serviva Raspadori per non dare punti di riferimento ai difensori dell’Ajax che infatti perde la testa. Ha una squadra di granito, con un unico appunto: quando picchiano così tanto, pure è cosa buona e giusta non porgere l’altra guancia.

Fonte: Il Mattino

 

 

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