Spalletti: “Può succedere che 2-3 titolari giochino al posto di 2-3 titolari”

Dovesse vincere questa sera, il Napoli metterebbe una bella ipoteca non solo al passaggio agli ottavi, ma pure alla vittoria del girone. «Per me è un’altra vigilia di Natale», taglia corto Luciano Spalletti. «Non è una gara semplice, tra qui e la prossima settimana avremo le idee chiare anche in ottica qualificazione. Ma stasera, in questo posto straordinario, serve una partita straordinaria».
Spalletti, che Ajax si aspetta? «Schreuder sta facendo un ottimo lavoro anche quest’anno, nonostante i tanti cambiamenti dell’estate. Le due squadre si assomigliano molto perché amano andare a giocare palla a terra in velocità, provando sempre la costruzione dal basso. Loro hanno anche l’alternativa del gioco lungo dove, avendo calciatori anche d’impatto, possono trarre vantaggio dalla palla scaraventata addosso. Noi dobbiamo creare un verso al modo di attaccare. Una sfida emozionante, uno stadio magnifico e un club fantastico e riusciremo a diventare grandi soltanto facendo delle grandi partite per cui vogliamo provare a fare questo».
In fondo, si possono anche cominciare a fare dei calcoli. Un punto? «È l’etica del calcio quella di entrare in campo partita dopo partita sempre allo stesso modo. È questo che dà la dimensione della squadra. Non si possono fare partite in cui ci si nasconde, quindi no: si parte e si va forte perché l’Ajax è una squadra che va molto forte. Noi dobbiamo giocare il nostro calcio che è un calcio che sta cambiando».
Ci saranno novità rispetto al Torino? «È una rosa di calciatori, quella del Napoli, che assomiglia a una rosa del Napoli, perché per essere calciatori del Napoli bisogna essere calciatori di un certo livello. Per cui può succedere che domani 2-3 titolari giochino al posto di 2-3 titolari. Voglio prendermi tutto il tempo per decidere, anche perché sono stati con me solo un allenamento da sabato».
Si è emozionato a Glasgow. Anche la Cruijff Arena niente male. «È bellissimo giocare in questo stadio, che porta il nome di un grande campione così come è bellissimo portarsi dietro il nome di Maradona, la storia del nome del nostro stadio. E bisogna essere di quel livello lì per nutrire sogni di grandi prestazioni e di grandi sogni. Ho detto che ogni vigilia di una partita di Champions è come il giorno prima di Natale».
Teme che la squadra possa montarsi la testa? «Schreuder ce ne ha fatti molti, ma forse ha esagerato con i complimenti. Noi giocheremo anche questa partita col massimo dell’attenzione, non ci saranno cervelli distratti sul campo. Perché tutti sanno bene quanta fatica abbiamo fatto l’anno scorso per venire a giocare queste partite qui».
È la migliore squadra che ha avuto? «Dobbiamo spingere forte su ogni pallone senza rischio di arrivare all’incoscienza. Bisogna essere bravi a interpretare quello che succede in ogni partita. Il nostro meglio vogliamo guadagnarlo sul campo».
In sette giorni potrebbe chiudere il discorso qualificazione? «Dipenderà dai risultati, se saremo straordinari si potrebbe chiudere però c’è di mezzo un avversario come l’Ajax che ha giocatori forti e giovani come noi, forse con un po’ più di esperienza internazionale e altrettanto intenzionati di far parlare del nome che portano sulle maglie come i nostri».
Gioca Lozano che in Olanda è cresciuto? «Penso che per noi sia un giocatore fondamentale e, quando ha giocato, ha fatto vedere di avere quelle qualità e quelle caratteristiche che possono aiutare e dare sbocchi alla squadra. La mia rosa è di livello. Quello che è fondamentale è che quando si entra si entra per dare conoscenze nuove e cose nuove alla squadra per prendere vantaggi. E lui lo sta facendo».
Dell’Ajax che ne pensa? «È una squadra forte che gioca un calcio moderno, come vuole la tradizione di quel club, come vuole un pubblico esigente come quello di Amsterdam. Dobbiamo avere le antenne dritte su ogni pallone. In Champions è sempre così. Dobbiamo essere bravi per portare il discorso dove vogliamo».
Di Lorenzo e altri non si sono mai fermati. «Sì, ce ne sono tanti che hanno giocato molto, ma sono monitorati in maniera completa e ogni volta si va a vedere se il recupero è stato fatto bene e si è pronti. Di Lorenzo assomiglia più a un robot che a un umano perché lui anche quando fa l’allenamento dopo la gara ti manda dei segnali ben precisi su quella che è la sua condizione. Non ha mai un atteggiamento e parole differenti rispetto a quelli di un leader di squadra».
Per Zanoli ci sarà spazio? «È un giocatore moderno, la sua caratteristica è quella di andare a ribaltare l’azione, ha forza e ha corsa. Gli darò fiducia durante l’anno sicuramente».
Cosa si attende dai novanta minuti di stasera? «Bisogna migliorare sempre, bisogna fare step in avanti a ogni partita. Ci deve essere la volontà di farlo e di guadagnarselo partita dopo partita».
Il Mattino
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