Il commento di Guido Trombetti:
“Il Napoli in trentacinque minuti liquida con tre gol un coriaceo Torino. Poi subisce una rete (con qualche responsabilità di Meret) e da quel momento abbassa i ritmi e si ritrae. Noi metteremmo cento firme per assistere sempre a una partita del genere. Ma molti hanno storto la bocca perché insoddisfatti del calo del Napoli. Quasi fosse possibile spingere a ritmo altissimo per 90 minuti. Calo fisico o mentale è il dilemma posto dai più. Io preferisco una terza lettura. Il Napoli ha scelto (dico: scelto) di controllare la partita pago del risultato. Dando prova di sicurezza e, se volete, di autorevolezza. E anche se a ciò fosse stato spinto dalla stanchezza sarebbe prova di maturità.
L’unica osservazione che mi sento di fare è che i due esterni, Rui e Di Lorenzo, sono andati pesantemente in difficoltà. Però il centrocampo ha mantenuto un controllo efficace del match. Contro il Torino il Napoli ha messo in mostra un gioco verticale spettacolare ed efficace. Marcando tre reti di fisico come piace a Spalletti. Senza sottovalutare la straordinaria qualità tecnica del sinistro chirurgico di Kvaratskhelia che ha concluso un affondo tutto di potenza.
Adesso per il gusto di osservare e ragionare al tempo stesso voglio rilevare un fatto. Il Napoli ha giocato senza Osimhen le ultime tre partite vincendole tutte. Ha senso concludere che il rendimento della squadra non è legato alle presenza del nigeriano. Che invece, per certi versi , ne condiziona il gioco restringendo la gamma di movimenti e giocate praticabili. Osimhen quando è in campo diventa inevitabilmente un attrattore di gioco e la squadra si riferisce a lui come terminale obbligatorio. Con Raspadori al centro dellattacco, ma anche con Simeone, gli azzurri sembrano in grado di mettere in campo un maggior numero di opzioni di gioco. Per carità lungi da me sottovalutare la forza di trascinamento del ciclone nigeriano ma intendo qui sottolineare con molto compiacimento che la forza del Napoli non è dipendente da Osimhen. Certamente lo è di più da Lobotka ed Anguissa. Anche per questo, visto che certamente i due non potranno giocare tutta la stagione a questi ritmi qualitativi e quantitativi, è provvidenziale il recupero alla migliore condizione di Ndombele e Demme.
Comunque pensiamo all’oggi. E ad Amsterdam arriva un Napoli in grande spolvero”.
Fonte: Il Mattino