Spalletti comanda in Europa e Italia: una squadra top. L’alchimia perfetta (e senza Osi)

Le ultime partite con il Milan e il Torino hanno portato due vittorie, altre due, e poi la conferma di una serie di dati che a questo punto non possono più essere ignorati neanche nel nome della scaramanzia: il Napoli, imbattuto e primo in classifica sia in Champions sia in campionato con l’Atalanta, è una squadra solida e prepotente in entrambe le fasi nonostante la profonda rivoluzione e il cambio generazionale. E ancora: intelligente e scaltra, fisicamente straripante, affamata di gloria e tanto capace di dominare quanto di gestire e soffrire come fanno le grandi. E tutto sommato, considerando che nelle ultime quattro partite e mezza ha giocato senza Osimhen, il frontman dell’attacco e la chiave di un modo di giocare che nell’ultima interpretazione ha letteralmente mandato in tilt il Liverpool, verrebbe quasi da dire che il meglio deve (dovrebbe) ancora venire. In giro, però, c’è ancora una certa diffidenza: il mantra è che anche un anno fa la partenza fu sprint e addirittura migliore con 8 vittorie consecutive in campionato salvo poi frenare, ma la realtà può essere osservata da un’altra angolatura: nella stagione precedente, coppe comprese, il Napoli contava anche un pareggio e una sconfitta in Europa League mentre oggi, in Champions, viaggia a punteggio pieno. In totale: 8 vittorie e 2 pareggi. Quasi quasi, sembra che sia già riuscito a fare meglio.

Fonte: CdS

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