Frank come Zappa, Capra, Sinatra e Lloyd Wright. Frank come Anguissa, il genio nel nome. Oscar per la regia e l’interpretazione del film del centrocampista moderno, geometrie da architetto, scosse di chitarra elettrica e ora anche assoli da urlo (del gol). Spalletti conduce sin dall’inizio della stagione una battaglia contro la distinzione titolari-riserve, ma tutte le regole sono per tradizione confermate da un’eccezione: tipo Frank. Sempre presente e sempre titolare: il solo giocatore di movimento del Napoli a non aver mai cominciato in panchina insieme con Di Lorenzo. Presenza imponente: dal punto di vista tattico, tecnico e atletico. Un colosso, un gigante, una montagna di muscoli che però sa danzare, cioè dribblare fino ad essere ritenuto addirittura un virtuoso della specialità. Dati e racconti alla mano: dicono che da ragazzino scommetteva di partire dalla sua porta e di arrivare all’altra scartando tutti. E dicono che vinceva lui.
Fonte: CdS