A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Daniele Tombolini, ex arbitro
“Primo arbitro donna a dirigere una gara in Serie A? Giusto mettere in evidenza questa cosa, ma ormai siamo abituati al ruolo delle donne in qualsiasi ambiente. Mancava in Serie A, più ne parliamo e più carichiamo di aspettative anche se è giusto parlarne. Ho visto qualche partita, mi sembra una molto decisa, chiaramente trovandosi a fare la gavetta nelle serie inferiori ha rafforzato il proprio carattere. Spero che lei non sia scaramantica perchè è complicato con tutti gli occhi addosso che avrà. L’esordio in Serie A è una partita a parte perché c’è l’emozione e ce l’avrà pure lei. Col VAR avrei cambiato decisione in almeno una decina di partite tra quelle che ho arbitrato.
Se benedico la tecnologia? Sì e no. Ti stuzzica sapere che sei da solo e che quindi devi avere maggiore attenzione, ma vedo che questo aiuto viene cercato con troppa disinvoltura, quindi uno delega le decisioni. È importante rimanere concentrato per un direttore di gara.
Se Ferrieri Caputi è brava è giusto osare perché tutto sommato anche la Serie A può essere una palestra per lei. Senza l’aiuto delle società non c’è crescita neanche per gli arbitri. Ci deve essere una presa di responsabilità da parte delle società che devono aiutare l’inserimento di questi nuovi arbitri. Mi piacerebbe fare il VAR, ma non sono l’unico che ne sarebbe capace”.