Ci sono stati solo due giocatori, dal 1945 a oggi, capaci di arrivare a quota 10 gol con l’Italia, prima dei 23 anni. Il primo è stato Sandro Mazzola (22 reti totali in 70 partite), l’altro appunto Balotelli (14/36). Lasciando da parte l’Altafini nerazzurro, prendendo in esame i numeri di Mario, si vede che anche lui è arrivato a quota 5 gol azzurri in 15 partite, come Raspadori (Mazzola ne impiegò 8, in 645′!). Solo che il neo napoletano ci è riuscito in 740′ effettivamente giocati rispetto ai 950′ impiegati da Balo per cogliere questo traguardo intermedio. Difficile (non impossibile) che Giacomino riesca a raddoppiare il suo parziale prima dei 23 anni, che compirà, beato lui, il prossimo 18 febbraio (compleanno di un certo Roby Baggio). Per farlo dovrebbe appunto segnare 5 gol nelle prossime due amichevoli novembrine, contro Albania e Austria, prima della ripresa azzurro a marzo. Con l’Italia al mondiale sarebbe stato diverso, anche per lui…
Ma al di là di questa ennesima amara valutazione, c’è da dire che concretamente Raspadori si sta proponendo come il giocatore chiave in attacco del nuovo ciclo azzurro, buono per il 3-5-2 e per il 4-3-3 (e perché no, per un eventuale 4-4-2), con o senza Immobile (i cui primi 5 gol azzurri arrivarono a 26 anni, dopo 19 partite e 1131 giocati). Ricordando ancora una volta che sapersi esprimere nel club e in Nazionale con gli stessi livelli realizzativi non è mai scontato. Fonte: Cds