Il commento di Guido Trombetti (Ex Rettore):
“Torna il campionato dopo la sosta. Un week end senza calcio per noi appassionati è un week end inutile. L’horror vacui rischia di prendere il sopravvento. Niente commenti da mettere a punto. Niente analisi tecnico-tattiche da organizzare. Certo, puoi dedicare più tempo alla lettura (nel mio caso a terminare un Philip Roth invero insolitamente greve). Ma per fortuna ci sono stati i due gol di Raspadori in Nazionale contro Inghilterra e Ungheria a riempire la mancanza di calcio di un tifoso del Napoli. E ad accendere i riflettori sulla squadra azzurra. Che ricordiamolo ha dato cinque giocatori alla Nazionale.
A proposito di Raspadori ho letto commenti entusiastici. Quasi ci si fosse accorti delle doti di questo calciatore soltanto adesso perché ha fatto un gran gol al Meazza contro gli inglesi, ripetendosi poi a Budapest. E come al solito si rischia di esagerare. Raspadori non era un giocatore modesto ieri. Non è un fuoriclasse affermato oggi. Certamente è un ottimo calciatore che potrà mietere grandi successi. Se sarà utilizzato al meglio, nel ruolo a lui più congeniale. E questo è il punto centrale.
Quale è il ruolo più indicato per esaltare le doti del giovane attaccante? Tre le possibilità a quanto si legge in giro. Prima punta. Seconda punta. Esterno. Chiariamo a priori che doti tecniche, agilità e velocità gli consentono sempre di ben figurare. Ma, a mio avviso, è nato punta centrale e tale resta. Non una prima punta di sfondamento ma di agilità. È adatto a concludere velocemente in area di rigore per la rapidità di movimento di cui è dotato.
È una punta moderna, è agile e furbo come uno scugnizzo dei Quartieri spagnoli, dice il mio amico Enrico. Ma non può partire da lontano perché non mi sembra dotato di resistenza alla velocità. Come seconda punta, ed ancor più come esterno, può far bene ugualmente ma forse è un adattamento. Per carità non sono un tecnico. E quindi le mie considerazioni lasciano il tempo che trovano.
Quello che è importante è che Spalletti, da tecnico di razza, sappia valorizzarlo al meglio. Oggi ha un problema di abbondanza in più e tutto sommato meglio così. Certamente non sarà facile trattarlo da rincalzo di Oshimen. Facendolo intristire in panchina. D’altro canto il nigeriano salta molte partite tra le tante da giocare e quindi Raspadori avrà le sue occasioni per ben figurare (come d’altro canto è vero che anche Simeone è una risorsa). Ma poi siamo così sicuri che le gerarchie dei valori tra i tre attaccanti siano destinate a restare cristallizzate? Stiamo a vedere. Il campo è sempre il supremo giudice”.
Fonte: Il Mattino