E ora c’è un mago: lettera minuscola, non è ancora un soprannome ufficiale, ma uno che fa sparire il pallone sotto il naso degli avversari come vogliamo definirlo? Giochetti di parole a parte, Lobo è la mente e anche la cassetta di sicurezza del Napoli: corre ma con intelligenza (una media di 9,8 km a partita); recupera palloni (46) e li difende (terzo per falli subiti, 19, con Milinkovic); detta i ritmi e sa anche prodursi in giocate illuminanti (tipo il cambio per Lozano con lo Spezia prima del gol di Jack). Da invisibile con Gattuso a simbolo dei rigenerati di Spalletti. Da oggetto misterioso fuori forma e fuori fase, perché poi i calciatori sono uomini e magari i grattacapi rovinano anche le loro giornate, a protagonista assoluto. Insostituibile, finora: è vero che Demme è appena tornato dopo l’infortunio e che per caratteristiche è l’unico a potergli concedere minuti di respiro, però quando il signor Luciano ha deciso di farne a meno in avvio con Lecce e Spezia è finita che la squadra ha sofferto. Senza mezzi termini: tanto da spedirlo dentro al primo minuto dei secondi tempi.
Fonte: Cds