Il Cds vota l’Italia, Raspadori firma la Final Four e Di Lorenzo corre su tutta la fascia

Solo Bastoni sotto la sufficienza per un fallo da rigore rischioso non visto da arbitro e VAR

L’Italia del c.t. Roberto Mancini vince alla “Puscas Arena” di Budapest per 0-2 e si qualifica per le final-four di Nations League che si disputeranno a Giugno del 2023. Gli azzurri sbloccano la gara con Raspadori, bravo a sfruttare l’incertezza della difesa magiara e segnare a porta vuota. Donnarumma si supera sul tiro ravvicinato di Szalai. Il raddoppio è realizzato da Dimarco che sfrutta il cross di Cristante. Il portiere azzurro poi è eccezionale per ben due volte su Styles. Tre punti e i giocatori del Napoli, compreso Di Lorenzo promossi. Solo Bastoni sotto la sufficienza per un fallo da rigore rischioso non visto da arbitro e VAR.

Ct Mancini 7 – Piazza l’impresa a Budapest, 34 vittorie azzurre come Sacchi e si prende la Final Four di Nations League. Un altro passo avanti, sta avviando un nuovo ciclo azzurro. Il gruppo c’è.

Donnarumma 8  – Un’uscita a vuoto crea brividi, ma Gigio nella ripresa ci tiene a galla con cinque interventi decisivi. Copre la porta, sfruttando gambe e braccia lunghissime: così chiude lo specchio ad Adam Szalai e respinge con i piedi il colpo di testa ravvicinato di Styles. Le due parate top.

Toloi 6,5 – Un osso complicato da digerire per chiunque.

Bonucci 7 – Tenta, soprattutto in avvio, la palla lunga e centrale per sorprendere la difesa magiara. Dietro, come a San Siro, è risoluto. La difesa a tre lo favorisce.

Acerbi 6,5 – Funziona l’asse con Dimarco, trova la profondità. Esce in ritardo su Nego e prende il giallo. Inevitabile la sostituzione nell’intervallo, anche perché si tratta della quarta partita in dodici giorni dopo un’estate da fuori rosa con la Lazio.

Bastoni (1’ st) 5,5 – Su Adam rischia rigore e cartellino rosso.

Di Lorenzo 7  – Tempi di inserimento, interpreta bene il ruolo di “quinto”, conosciuto nell’ultima stagione di Empoli. Diagonale e colpo di testa, vicino al gol per due volte. Dietro, con tempismo super, mura Szoboszlai.

Mazzocchi (45’ st) sv – Cinquantunesimo esordiente della gestione Mancini. Una favola per l’esterno della Salernitana.

Barella 7 – Mancini non ne fa mai a meno e l’adrenalina del sardo torna utile se c’è da salire e recuperare palla. Guida il pressing, creando i presupposti per il gol di Raspadori.

Jorginho 7 – Il nuovo sistema di gioco lo mette a suo agio e gli consente di orientare la bussola, perché comprende in anticipo lo sviluppo dell’azione. Pregevole lavoro di interdizione.

Pobega (27’ st) 6,5 – Il suo ingresso consente al centrocampo di recuperare fisico e freschezza.

Cristante 7,5 – In silenzio si è preso un posto da titolare. Aggiunge sostanza. Un quasi gol, salvato sulla linea da Attila Szalai, e tanto altro. Finisce da play.

Dimarco 8 – Mancini, dopo un anno, ha trovato la degna alternativa di Spinazzola. Corre come un indemoniato, crea occasioni e cross a ripetizione. Seguendo l’azione sul secondo palo, come ordinano i manuali del 3-5-2, va a firmare il raddoppio.

Gnonto 6 – Fatica a trovare la posizione giusta e la misura nei passaggi. Perde troppi palloni, ma lotta con coraggio, entrando nell’azione del primo gol azzurro.

Gabbiadini (21’ st) 6 – Entra libero di testa e con la gamba giusta.

Raspadori 7,5  – Mancini lo richiama. Giacomino risponde dimostrando le doti da opportunista che avevano suggerito l’accostamento a Pablito: quando Gnonto frana con Gulacsi, tiene la palla a terra, dribbla e deposita in rete. Scelta giusta, rapidità d’esecuzione. Rendere semplice una giocata complicata di solito riesce ai fuoriclasse. Altro gol pesantissimo. C’è la sua firma sulla Final Four.

Scamacca (27’ st) 5,5 – Fallisce un gol facile, diversi palloni giocati maluccio.

Fonte: Cds

 

 

 

 

 

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