Stefano Morrone (All.) conosce bene Jack: “Non mi stupisce quel gol. Zerbin? E’ un jolly dell’attacco”

L'ex allenatore dei due azzurri intervistato da il Mattino
Stop, serpentina e gol. Con la 10 sulle spalle tanto per aumentare il livello di difficoltà. Negli incubi dell’Inghilterra l’Italia c’è ancora ma un anno dopo il volto che spaventa è quello di Giacomo Raspadori, il bambino prodigio che in si è messo in testa di prendersi il Napoli e di rilanciare il movimento di una Nazionale che anche nel 2022 non potrà giocare la Coppa del mondo. «Quel gol è la fotografia di Jack. Ma è anche frutto del lavoro che ha saputo portare avanti negli ultimi anni», racconta Stefano Morrone, oggi vice allenatore a Frosinone ma qualche anno fa guida di Raspadori nelle giovanili del Sassuolo. Lo chiama ancora Jack e con il sorriso di chi sa di aver incrociato un giocatore raro.
Cosa ha rivisto venerdì sera del Raspadori che conosceva? «Non mi stupisce quel gol. Ha lavorato tanto per poter essere decisivo in partita con le qualità che ha».
Qualità che aveva già da giovanissimo? «Ho avuto la fortuna di allenarlo nella formazione Berretti e poi nella Primavera del Sassuolo, appena prima del salto in prima squadra. Era un ragazzino, ma sembrava già molto più adulto dell’età che aveva. Forte tecnicamente, forte mentalmente, sapeva sempre cosa poteva succedere in campo e dove voleva arrivare. E infatti ci è arrivato».
La cosa di Raspadori che più l’ha stupita? «A 16-17 anni puoi essere bravo e lui lo era. Ma era anche un punto di riferimento per tanti compagni che ha avuto nelle giovanili. E questo è un po’ meno frequente».
Mancini dice che i giovani come lui dovrebbero avere già più esperienza alle spalle. «Può essere vero. All’estero, soprattutto negli anni scorsi, i ventenni come lui avevano più spazio. Però le cose stanno cambiando dal mio punto di vista: anche in Italia si punta sempre più su giovani del nostro movimento. E hanno delle chance come Jack l’ha avuta a Napoli. Un esempio può essere Zerbin, che ho conosciuto a Frosinone un anno fa ed è con lui sia nel club che in nazionale. È un altro ragazzo che ha qualità, il Napoli lo sa».
A Napoli, però, non si è ancora capito: qual è il suo vero ruolo? «Sta a Spalletti deciderlo (ride) perché Jack ha veramente la stoffa e la qualità giusta per poter giocare ovunque in attacco. Io l’ho conosciuto punta o sottopunta, però…».
Però con Politano per un po’ ai box lo immagina anche esterno? «Lo ha fatto nelle giovanili, anche in prima squadra a Sassuolo. Se Spalletti glielo chiede non avrà problemi».
Il Napoli è partito forte con tanti volti nuovi: dove può arrivare? «Stanno giocando davvero bene. Ma in generale vedo un campionato bello e livellato soprattutto in testa. È un bene per lo spettacolo».
Fonte: Il Mattino
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