Il giorno in cui Adl si sbilanciò – «allestiremo una grande squadra» – la credibilità, in quel momento ai minimi storici, trasformò la previsione o la promessa, fate voi, in una boutade estiva: però Cristiano Giuntoli, il diesse, si era già messo all’opera, e con Maurizio Micheli, il capo dell’area scouting, aveva persino stilato la lista della spesa, che Luciano Spalletti, l’allenatore, condivideva, aggiungendoci ovviamente qualcosa di suo. La rivoluzione si sta compiendo, rapidamente, e l’attacco ai poteri forti – alla Juventus, al Milan, all’Inter – è partita dall’alto, da quella batteria di piccoli fenomeni che adesso stanno facendo impallidire l’universo-calcio, costringendolo a consegnare la patente di competenza ad un club che non è infallibile, e ci mancherebbe, ma che raramente sbaglia, come dimostra la Storia più recente. Fonte: CdS