Marco Rossi, il tecnico della nazionale ungherese, ha parlato ai microfoni di Radio Napoli Centrale alla trasmissione Un Calcio Alla Radio. “Nessuno poteva neppure lontanamente immaginare questo percorso dell’Ungheria con l’opportunità addirittura di qualificarci. Abbiamo fatto dieci punti meritatamente, abbiamo vinto due volte con Inghilterra e Germania ed era messo in conto la sofferenza. Ieri ci siamo dovuti difendere molto bassi, seppure non mi piaccia, avremmo potuto gestire meglio anche la fase di costruzione. Ci sono aspetti su cui possiamo ancora migliorare ed in futuro lo faremo, ciò non toglie che siamo veramente contenti di quanto ottenuto finora. Sfido chiunque tra i miei colleghi a dire che preferiscono difendersi che attaccare, poi si attacca o difende a seconda della squadra che hai di fronte. Se giochi contro Germania, Inghilterra o Italia devi tenere in conto che la gestione del pallone sarà un po’ più loro che nostra. La partita con l’Italia potrebbe finire con una sconfitta che sarebbe l’ordine naturale delle cose. Ieri ho visto il primo tempo della partita dell’Italia contro l’Inghilterra ed ha fatto molto bene. Gol di Raspadori? Lui mi piaceva fin dal Sassuolo. È veramente in gamba. Rientro dalla Germania? Siamo tornati molto tardi, c’era il deserto in aeroporto ed in strada. Qui l’entusiasmo del calcio non è inferiore a quello che i napoletani hanno per il Napoli e lunedì emergerà alla Puskas Arena. La chiamata dell’Ungheria? È arrivata in un momento particolare e non ci ho pensato due volte, arrivavo da un periodo di inattività e malumore. Della Cavese non ho un bel ricordo, sono pochi gli scostumati che si sono permessi di fare quello che hanno fatto, ma ancor più non credo ci fossero i presupposti per esonerarmi. Adesso sono sereno e vado avanti coi piedi per terra: nel calcio oggi sei un eroe, domani sei un idiota. Sono contento e speriamo che duri. Aspetti più temuti per la partita contro l’Italia? Dall’organizzazione di gioco alle qualità individuali dei giocatori, seppure in un momento di rinnovamento. L’Italia resta una signora squadra e un signor allenatore, nonostante le critiche, e può vincere con chiunque. Con noi è quasi naturale che possa vincere, proveremo a complicargli la vita nel limite delle nostre possibilità. Sulla carta l’Italia è migliore, sul campo può succedere di tutto. Szoboszlai? È un giocatore importante che cresce di partita in partita e diventa sempre più un uomo squadra. Somiglia a Pellegrini, un giocatore a tutto campo. È un 2000 ed ha ampi margini di miglioramento, in Italia potrebbe far bene”.