La scalata continua, a passo spedito. Stagione dopo stagione, gol dopo gol. Se ieri c’è stato spazio per la storica promozione in Serie C con indosso la maglia della sua Salernitana (50 le reti realizzate in Eccellenza), oggi invece c’è spazio per la tanto desiderata prima nel campionato Primavera femminile con la maglia del Napoli impegnato fino alla scorsa stagione in Serie A. E così la nuova vita calcistica della salernitana Adriana Mercede è ufficialmente cominciata con l’esordio con il club partenopeo. E che vita. Emozionante, avvincente. Che in un attimo l’ha teletrasportata dall’Eccellenza a un mondo che ti inizia a far assaporare il calcio che conta. Quello che tutti vogliono vivere. Da protagonista.
IL PRESENTE
Ma intanto ieri pomeriggio è stato il momento del debutto nel campionato Primavera allo stadio Landieri di Scampia contro la Lazio (1-2 il finale per le biancocelesti): «Peccato davvero per la sconfitta, avevamo preparato la gara nel migliore dei modi ma purtroppo non siamo riuscite a conquistare i primi punti della stagione. Complici le tante novità nell’organico abbiamo ancora bisogno di un po’ di tempo per diventare squadra al cento per cento. Dal punto di vista personale, comunque, è stato un momento emozionante – le parole di Mercede al termine della gara – così come è emozionante tutto quello che sto vivendo in questo periodo. Sono arrivata in un top club, e questo ti spinge a dare sempre il massimo. Ovviamente ci tengo a precisare che non ho abbandonato la Salernitana, ma volevo confrontarmi con una categoria differente per mettermi alla prova. Fare un nuovo step era importante in questa fase del mio percorso». Al debutto in campionato a Mercede sono toccati i primi 45′ minuti di gara, soltanto panchina invece per l’altra salernitana Giorgia Fusco. Dopo aver sorpreso tutti nella scorsa stagione per la personalità dimostrata in campo nonostante i soli sedici anni, l’ex portiere granata si è conquistata con merito nel corso dell’estate, insieme proprio a Mercede, la chiamata di un club che punta al ritorno immediato nel massimo campionato italiano.
IL FUTURO
Già. Perché se il presente è targato Primavera, il futuro chissà che non possa regalare alle due salernitane il palcoscenico della Serie A. Del resto sognare è legittimo. Anzi, è fondamentale per continuare la scalata: «Chi non vorrebbe giocare in A, per di più poi con una società della mia regione che spero possa avere sempre più successo ai massimi livelli, ma ora come ora sono estremamente concentrata sul presente in quanto è davvero impegnativo. Ma l’ultima stagione vissuta con la Salernitana mi ha aiutato molto, dal punto di vista mentale mister Turco ha fatto un grande lavoro. Per noi ogni partita era una finale di Champions. Ma oltre a questo aspetto è certamente utile anche la presenza di Giorgia Fusco, vivere insieme questa nuova esperienza sta favorendo il nostro inserimento in un contesto del tutto nuovo». Ma se da un lato c’è la carriera e quella voglia matta di voler arrivare tra i grandi del nostro calcio, dall’altra c’è l’amore per la squadra della sua città: «Fino a oggi, complice gli impegni in concomitanza, non sono ancora riuscita ad andare all’Arechi a vedere una partita dal vivo – racconta Mercede – ma quando le mie compagne di squadra non mi fanno uno scherzo dicendomi in anticipo il risultato cerco sempre di vedere la partita della Salernitana in differita. Questo perché sono legata e quindi interessata a quello che fa la squadra della mia città, però ammetto che ora come ora sono davvero molto ma molto concentrata sulla mia carriera».
A cura di E. Vitolo (Il Mattino)