Milan e Napoli erano reduci da una bella vittoria in Champions lo scorso mercoledì che li pone in posizione di vantaggio per la qualificazione.
Milan e Napoli erano chiamati ieri sera alla “Scala del calcio” a definire quale tra le due potesse ricoprire dopo sette giornate il ruolo di “lepre” in testa al campionato di serie A. Alla fine a vincerla sono stati i partenopei che, dopo essere stati agguantati dai rossoneri, la chiudono con una rete di Simeone a una decina di minuti dal termine. Terzo successo consecutivo del Napoli dunque a Milano…
Ecco i principali spunti del match:
- I rigoristi: il Napoli ha sbloccato il risultato a inizio ripresa con Matteo Politano che ha si trasformato un calcio di rigore tirato maluccio e che per fortuna è passato sotto le braccia di Maignan. Alla fine tutti felici per la rete ma, a mente fredda, dobbiamo essere onesti e provare a rimarcare forte questo aspetto perchè oggi l’errore sarebbe potuto costare almeno due punti in uno scontro diretto. A Spalletti il compito di risolvere la questione.
- Il pugno alle critiche: io per primo ho ritenuto a inizio stagione Alex Meret non pronto per ricoprire il ruolo da titolare per diversi motivi che ho più volte elencato (dalla sfiducia dopo l’errore di Empoli alla poca leadership nel guidare la difesa). Però il portiere ex Spal ieri, a coronamento di un bell’inizio di stagione, si è preso la scena mettendo i suoi guantoni su questo successo con almeno tre interventi importanti. In particolare al 13° del primo tempo il Milan ha sfiorato il vantaggio con una conclusione ravvicinata di Giroud sulla quale il buon Alex è stato davvero fenomenale nel toccarla col pugno sulla traversa. AVANTI COSI’ RAGAZZO!
- Il triangolo rovesciato: lo ha detto ieri Marco Domenichini (in panchina al posto di Lucio), Anguissa in questa squadra è imprescindibile ed è diventato una guida per i nuovi. E non è un caso se lui (insieme a Meret e Di Lorenzo) è partito sempre da titolare in questo inizio di stagione. Però Frank ieri nel primo tempo non ha brillato particolarmente, andando spesso a vuoto e creando qualche scompenso al centro favorendo le imbucate centrali di Krunic. Se nei primi 45 minuti è sembrato troppo avanzato e poco equilibrato, nella ripresa però il camerunense si è letteralmente trasformato in un “gigante” in grado di dare protezione al reparto difensivo. Ben venga la sosta e la non chiamata in Nazionale per lui, così avrà tempo di recuperare energie psicofisiche per i successivi faticosissimi quarantacinque giorni prima del Mondiale.
- La direzione giusta: la vittoria nello scontro diretto in trasferta contro il Milan per alcuni versi è pericolosissima per i ragazzi di Spalletti perchè potrebbe generare una pressione e un’aspettativa crescente da parte della piazza che rischia di non aiutare affatto. Serve tantissima serenità visto che siamo appena nel mese di settembre e alla 7° giornata di campionato. Questi ragazzi stanno sorprendendo tutti (con buona pace degli amanti dei cartelli autostradali ai quali il pedaggio dovuto è una fugace estate di popolarità) ma il gruppo è molto rinnovato e in questo girone di andata ha un solo vero dovere, ovvero rimanere agganciato al “treno Champions” perchè il tempo potrebbe trasformarsi nel più grande amico del Napoli. Ribadisco che sarà necessario che tutte le componenti facciano SEMPRE il loro dovere, compresi i famosi “opinionisti-sensazionalisti” che puntano tutto sulla polemica per una copertina sui siti (dovrebbero unirsi ai “casellanti” citati sopra). E anche la tifoseria deve imparare a gestire questa situazione, mi piacerebbe vedere il “Maradona” pronto a trascinare i suoi eroi sempre e comunque e non soltanto quando primi in classifica. Che sia l’anno giusto per crescere tutti nella stessa direzione?
- La spolverata al passato: preavviso ai lettori, coloro che pensano che con questo punto io voglia cancellare o denigrare alcuni dei calciatori che hanno fatto la storia del club possono chiudere immediatamente l’articolo. Nessuno ci toglierà dalla mente quella splendida squadra che nell’era sarriana avrebbe sicuramente meritato di vincere almeno uno scudetto con giocate di altissimo livello e dominando contro il 90% degli avversari. Ma quel gruppo era diventato ormai logoro (non solo per l’età che inesorabilmente avanza) con i difetti e le nevrosi di chi alla fine in qualche modo ha sempre fallito il grande appuntamento, deprimendosi quando le cose non andavano per il verso giusto. Mi chiedo ad esempio in Scozia dopo il doppio rigore sbagliato, quella squadra avrebbe continuato a giocare come se nulla fosse segnando alla fine tre gol? E ancora ieri dopo il pareggio del Milan sono sempre più convinto che la fortuna del Napoli è nella nuova rosa composta da georgiani, argentini e sudcoreani muniti di una tempra diversa rispetto ai predecessori. Il tempo ci dirà…
Articolo a cura di Marco Lepore