A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Beppe Incocciati, ex Napoli e Milan:
“Maradona era eccellente in tutto, anche nel golf, ha sempre avuto un dono, qualcosa in più degli altri. Noi ci siamo conosciuti durante un Milan-Napoli a San Siro e fui io a realizzare il 2-1 della vittoria quell’anno, la sera andai a festeggiare con gli amici in un locale e dopo un po’ arrivò Diego, passammo la serata insieme. Scelsi Napoli con grande convinzione, nonostante mi volesse la Juventus, perché giocare accanto a Maradona non capitava tutti i giorni. Quando ho iniziato la mia carriera sono entrato in campo accanto a Pelé e, attraverso il mio cammino, ho avuto la fortuna di scendere in campo con Crujiff, Zico, Platini, Falcao e tanti altri. Kvara? Ha dei margini di miglioramento. Se sarà intelligente e capirà dove migliorare le proprie potenzialità, potrà occupare un posto importante tra i calciatori di grandissimo livello, dipende da lui. C’è molto da migliorare ed immaginiamo se dovesse farlo quanto possa diventare importante tra qualche anno. Spalletti nervoso in conferenza? Non c’è cosa peggiore di mostrare quello che la tua storia già dimostra. Credo che lui abbia accusato il colpo perché si è avvicinato a ciò che è stato il percorso di Ancelotti. Spalletti è un caro amico, ma non bisogna mai mettersi in competizione con coloro che hanno dimostrato di essere più bravi di te. L’unica cosa che puoi fare per emularli è vincere quanto loro. In questo calcio, sotto l’aspetto della comunicazione, manca un po’ lo spirito della battuta. Non è solo Spalletti, è un po’ un costume che non conoscevo, evidentemente fa parte di una nuova generazione. Quest’anno, rispetto allo scorso anno, credo che lui riesca a tenere in mano la situazione, credo che l’unico leader quest’anno sia lui. Milan-Napoli? Sono due squadre che lamentano assenze importanti, ma ho trovato in brillante forma Politano e questo mi fa piacere. È un ragazzo che lavora bene e, nonostante le polemiche precampionato, ho trovato che sia rigenerato: potrebbe essere uno dei pochi a saltare l’uomo. Sono cresciuto nel Milan dai 14 anni, ma mio padre era tifosissimo del Napoli e ripensare alla sua espressione quando ho indossato la maglia azzurra, mi viene da piangere”.