Battaglia doveva essere e battaglia è stata. Giocata con la clava, e non con il fioretto. Con le frecce e gli archi medioevali, non certo con le armi moderne. E il Napoli esce a testa altissima da questo scontro dove spesso la cattiveria agonistica è la padrona assoluta. Kim sembra davvero un colosso là in difesa: non ha mai sbagliato una partita da quando è qui in Italia. Ma sono i due esterni azzurri, Kvara e Politano, le stelle della notte: due spine nel fianco, che i Rangers non sanno mai come provare a fermare. Piace il Napoli che mette l’elmetto e duella in ogni zolla. Non è vero che questa partita si poteva vincere solo con il possesso: l’ha vinta il Napoli pur senza Anguissa e Lobotka ai livelli di altre volte, lottando su ogni zolla, su ogni pallone. E là dietro, c’è Meret.
MERET 7
Arfield lo impegna con una saetta, anticipa Morelos che gli rifila un calcione. Molto attento in uscita e anche quando c’è da palleggiare non si sottrae mai. Era probabilmente la sua prima vera prova di fuoco ed è uscito dalle fiamme a testa altissima. L’uomo su cui puntare senza più esitazioni.
DI LORENZO 8
Barisic non è un cliente che ti scarica il contachilometri, ma la pressione c’è ed è, comunque, costante. Provato ma non sempre completato l’asse con Politano. Resta più prudente del solito, interpretando anche per evitare pericolosi due contro due in ripartenza. Sciupa un gol di testa.
RRAHMANI 6
Sbanda nei primi secondo, dalla serie “Oddio ma dove sono finito”. Soffre il pressing a ritmi folli degli scozzesi. Qualche disattenzione, un paio di sbavature. Riprende il controllo della situazione col passare dei minuti e riesce in fin dei conti ad arginare sia Morelos sia Kent.
KIM 7
Morelos mica pensa davvero che il coreano tenga paura di lui? Magari all’inizio sì, quando va in ansia per la pressione di Morelos e gli regala una chance macroscopica. Il colombiano lo grazia. Poi esce sempre con il tempo giusto, non concede palloni giocabili. Una muraglia coreana.
MARIO RUI 7
Salva un gol ed è in generale una gara di maggiore spinta rispetto a Di Lorenzo: cerca costantemente il cross. Notte di discreta sostanza. Se la cava con un cliente complesso come Tavernier: per consentire al suo esterno di esser più alto, i Rangers cambiano modulo passando al 3-5-2.
ANGUISSA 6
Cervellone tattico che però a Ibrox qualche volta va in tilt: la differenza di ritmo è abissale ed è difficile trovare da noi mediani rognosi come Lundtram. Non può prendere il controllo della metà campo, insegue e non riesce a fare il solito lavoro di piovra. Trova alcune buone palle intercettate.
LOBOTKA 6
I ritmi sono altissimi e non è facile far girare la palla: uno degli attaccanti e poi Davis si dividono il compito di schermarlo. Lo slovacco riesce, comunque, a far girare la palla con una buona rapidità, senza vivere aperture straordinarie. Molto solido in chiusura, tanti i palloni recuperati.
ZIELINSKI 5,5
Certo, ha coraggio. Sbaglia il primo rigore, e tira il secondo allo stesso modo. E sbaglia pure questo.Prende il palo al 2’ che è anche la risposta immediata a quella sorta di intimidazione iniziale degli scozzesi. Gli interni dei Rangers vanno a prenderlo a turno, ma il passo non è cadenzato.
KVARATSKHELIA 7
Tavernier e Lundstram sono costantemente su di lui: osservato molto più che speciale: i Rangers spesso triplicano sistematicamente sul georgiano. La prima vera gabbia da quando gioca a Napoli. Va via ogni volta che può ma al 73’ si beve due avversari come una limonata. Stellare.
SIMEONE 6,5
Conquista un rigore con una ripartenza rapidissima. Prezioso. Bellissimo lo scambio al 17’ che porta l’argentino a cercare il piazzato tra le gambe dell’estremo McGregor. Lavoro di elastico, provando a raccordare con Zielisnki e gli esterni alti, oltre a cercare di far uscire i centrali scozzesi.
POLITANO 7,5
Per un minuto è convinto di aver fatto il gol dell’1-0. E poi scarica tutta la sua rabbia nel penalty che calcia lui, angolatissimo. Gelido, spietato, brillante. Due fasi con continuità: agisce sia sull’esterno alto scozzese, ma anche sulla seconda punta Kent. Gara estremamente dispendiosa.
OLIVERA 6
Servono i suoi centimetri per l’assalto finale, anche perché nel frattempo con in cambi gli scozzesi hanno ammassato torri e attaccanti là davanti. Infatti in qualche mischione risolve sempre nella maniera più provvidenziale, facendo anche lui assai numero. Suo l’assist per Raspadori.
ZERBIN 6
Una finta ala, perché in realtà si piazza quasi sempre centralmente e sulla fascia si allarga solo per andare a dare noia al portatore di palla. Ha sempre più fiducia, questo ragazzo: con i Rangers in dieci, lui trova anche lo spazio per farsi vedere in avanti. Nessuno lo ostacola.
RASPADORI 6,5
Con il suo ingresso, ovvio che Spalletti si affidi alla sua rapidità di punta centrale per apparire e scomparire tra le linee. I Rangers in dieci si allungano e il suo piede veloce consente anche di accorciare le due linee. E segna un altro gol proteggendo il pallone dal ritorno dei difensori di casa.
NDOMBELE 6
Sarà l’aria dei vecchi campi di casa, ma l’impatto, sia pure per la manciata di minuti in cui viene gettato nella mischia è assai positivo. Lotta, si butta in qualche mischia e si capisce da qualche dettaglio che è una notte diversa dalle altre: infatti trova l’assist di Anguissa e segna pure il 3-0.
ELMAS sv
Il solito cartellino da timbrare ma sono davvero pochi i secondi a disposizione per mettersi in mostra. È un cambio che serve, probabilmente, solo per cercare di rompere la tensione dei minuti finali. In ogni caso, non riesce in questi pochi istanti neppure a farsi notare.
Il tecnico SPALLETTI 7
Il 4-3-3 con cui fronteggia i Rangers magari sembra esitante nel primo tempo ma non traballa mai sul serio. Certo, le folate degli scozzesi sono prevedibili, ma il tecnico ha organizzato una tattica che prevede che in certi momenti ci sia da soffrire. Poi in superiorità, non consente neppure uno spiffero ai padroni di casa. Anzi, si impossessa del match alzando il baricentro e portando freschezza.