La Regina se ne è andata, ha lasciato anche fisicamente la Scozia, ma la scia di discreto dolore è rimasta visibile nelle strade di Glasgow. Davanti al monumento dedicato alle 66 persone che morirono nel 1972 a Ibrox, lo stadio dei Rangers, i tifosi hanno deposto molte fotografie con la foto dell’amata Elizabeth, che si è spenta a 120 miglia da qui. Del resto l’appartenenza lealista è una cosa seria per questo club, che rappresenta storicamente il popolo protestante della città: nella prima di Champions contro l’Ajax, persa 4-0, hanno giocato nove calciatori britannici.
SPINTA. Il doloroso evento ha fermato il calcio in tutto il Regno Unito, consentendo ai Rangers di riflettere sugli ultimi misfatti sportivi: oltre che dal disastro di Amsterdam, la squadra viene da da un derby drammatico contro il Celtic, sempre 0-4. Ma a Ibrox, un tempio in stile vittoriano che è stato spesso il punto di forza dei Rangers, il gap tecnico rispetto al Napoli può essere mascherato. È un posto che «spinge il bottone rosso sulla tua aggressività» come dice Marco Negri, che quando giocava a Glasgow sembrava Batistuta. «Non vediamo l’ora di andare in campo – spiega l’allenatore, Giovanni Van Bronchorst – giocare contro squadre così forti è un modo per crescere. Davanti ai nostri tifosi vogliamo batterci con le nostre armi, seguendo la nostra filosofia». L’obiettivo principale sarà neutralizzare Kvaratskhelia, che Van Bronckhorst scherzando chiama «quel giocatore dal nome difficile che mi ha impressionato contro il Liverpool»: da oggetto misterioso, Kvara è diventato un soggetto volante.
FENICE. L’eccitazione per la partita è palpabile. Per i Rangers è la prima partita in Champions a Ibrox dopo 12 anni. Nel mezzo c’è stato l’incredibile fallimento: c’erano 50.000 persone allo stadio per l’esordio in quarta serie, al motto «Se pure giocaste per strada, vi verremmo a sostenere dai marciapiedi», ce ne saranno altrettante stasera per il gala contro il Napoli. Steven Davis, capitano trentasettenne della nazionale nordirlandese, era ai Rangers anche nell’ultima notte delle stelle, nel 2010: oggi torna titolare a centrocampo. « È un orgoglio riportare la Champions a Ibrox. Sono sicuro che la nostra gente ci aiuterà». Il problema dell’ultim’ora è in porta. Il titolare McLaughlin si è infortunato: al suo posto giocherà il vice McGregor, un onesto servitore della Regina di 40 anni.
Fonte: CdS