Zielinski, libero di testa, non più spalle alla porta, frontale all’area di rigore col ritorno al centrocampo a tre, si sente al sicuro, è padrone del gioco scortato da Lobotka e Anguissa. Ha già segnato tre gol, all’esordio col Verona e poi la doppietta col Liverpool, ha fornito quattro assist, tre solo in campionato, meglio di lui con quattro hanno fatto Pereyra e Milinkovic-Savic. Non solo: in Serie A è secondo per passaggi chiave (17) dietro Biraghi (20), disegna calcio e lo fa con autorità, si sente primo attore, Spalletti si aspetta da lui le giocate decisive. Non ha più scuse e neppure l’età per rimandare la sua consacrazione. Lo ha detto anche Spalletti dopo la gara vinta contro lo Spezia: «Lo scorso anno lo avete massacrato (parlando ai giornalisti), io penso che lui possa diventare un top player, ma lo decide lui». Parole diverse per esprimere lo stesso concetto di qualche anno fa di Sarri: «Neppure lui si rende conto di quanto sia forte». Fonte: CdS