Il Napoli sarà impegnato martedì prossimo alle 21 in Scozia contro i Glasgow Rangers nella seconda giornata di Champions League.
Il Napoli all’ultimo respiro si impone contro lo Spezia nella sesta giornata del campionato di serie A. Una rete all’89’ di Giacomo Raspadori ha fatto esplodere il “Maradona” e regalato ai partenopei, almeno per qualche ora, la vetta solitaria della classifica.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- Il tabù: onestamente Napoli-Spezia era una delle sfide più temute di questo ciclo per diversi motivi. Innanzitutto, come raccontato dopo la partita col Lecce, sono anni che questo tipo di gare tarpano le ali e spezzano i sogni degli azzurri. Inoltre i liguri erano l’unica formazione imbattuta al Maradona e addirittura negli ultimi due anni avevano fatto il colpaccio esterno. E proprio come Klopp quando deve affrontare il Napoli così i partenopei quando si trovano di fronte lo Spezia, hanno sempre visto le streghe. Almeno fino all’89’ minuto del 10 settembre 2022…
- Il novembre mascherato: c’è un mese ben preciso nelle ultime due stagioni in cui le certezze e parte dei sogni partenopei vengono sistematicamente spezzati: novembre. Infatti di solito in questo periodo si cominciavano a contare una serie di infortuni lunghi e quasi sempre ai calciatori più importanti che poi si ripercuotevano in sconfitte casalinghe dolorose contro formazioni di media-bassa classifica. Essendoci la sosta per il mondiale a novembre, l’“azzurrissima” nuvoletta di fantozziana memoria avrà pensato di anticiparsi di una sessantina di giorni. Pareggio doloroso contro il Lecce in casa, ennesimo infortunio ad Osimhen (non gravissimo ma giusto in tempo per non affrontare ancora una volta il Milan) e partita faticosissima e pericolosa contro lo spauracchio dei partenopei. Insomma forse servirebbe anche a Napoli uno stellone per invertire la tendenza.
- Il Mario furioso: aveva disputato una discreta gara Mario Rui ieri pomeriggio, senza spingere più di tanto contenendo però bene l’avversario. Ma, come capitato già diverse volte soprattutto nelle stagioni passate, il portoghese per due tre minuti è stato preso da un raptus che poteva costare carissimo. Innanzitutto un colpo di testa all’indietro verso Meret senza senso che Kiwior stava per insaccare, e poi dei rinvii bassi e alla cieca che hanno innescato ancora un’altra iniziativa pericolosissima degli ospiti. Momenti in cui il buon Mario dovrebbe imparare a ragionare e contare fino a dieci prima di prendere qualsiasi nuova decisione.
- L’ultima fiche: analizziamo la prestazione dell’eroe di giornata Giacomo Raspadori. Premessa fondamentale non amo i falsi nove a meno che non ti chiami DRIES e sei nato in Belgio. Il primo tempo dell’attaccante classe 2000 è stato discreto con alcune buone giocate in una posizione per nulla sua. La ripresa invece, complice anche uno squilibrio tattico di cui parleremo dopo, Raspadori ha sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare portando anche i collaboratori di Spalletti a valutarne la sostituzione. Mugugni nei suoi confronti da parte del pubblico per nulla giustificati a mio avviso, visto che al ragazzo bisogna dare il giusto tempo di assorbire il “peso” della nuova maglia. La rete, con una conclusione fulminea e di prima intenzione alla destra del portiere, suona come una vera liberazione e un’ iniezione di fiducia per il futuro. FORZA JACK, TESTA LIBERA!!!
- Lo squilibrio: a Napoli giustamente si fa festa per i tre punti conquistati ieri, ma proviamo a fare un’analisi della gara con la serenità di chi vuole raccontare la propria versione del match. Il turnover serve come il pane in questo periodo e su questo non ci piove, ma non comprendo perché in alcune posizioni venga fatto con un equilibrio nei ruoli (ad esempio i centrali doppioni per caratteristiche sono giustamente Rrhamani/Ostigard e Kim/Juan Jesus) e in altri no. A centrocampo se si vuol far entrare in condizione Ndombele (prestazione meno cattiva di ciò che si pensi) va affiancato a un vero costruttore di gioco, anche un pochino più alto. Stesso discorso per Elmas nella versione “vertice avanzato di centrocampo” che ha bisogno di un faro basso pronto ad innescarlo. In sostanza certamente i due ragazzi devono entrare nelle rotazioni ma, a mio avviso, mai contemporaneamente in campo piuttosto con accoppiamenti Lobotka/Elmas e Zielinski/Ndombele (eventualmente possono essere invertiti slovacco e polacco). Anche perché regalare quarantacinque minuti agli avversari ha comportato un incremento di autostima in corsa dei liguri e uno sbilanciamento tattico dei partenopei per provare a vincerla nel finale. Proprio questo tipo di mosse ha reso lo scorso anno il “Maradona” un fortino tutt’altro che inespugnabile. Di buono c’è da evidenziare l’ingresso di Gaetano che, liscio “provvidenziale” a parte in occasione del gol, si candida a diventare un’alternativa credibile (non solo a partita in corso) sia di Lobo che di Zielu…
Articolo a cura di Marco Lepore