Dalla lunga intervista rilasciata da Giuntoli al Cds:
Otto anni a Napoli e quattro allenatori. Come ha vissuto Sarri, Ancelotti, Gattuso e Spalletti? E come li racconta? «Carlo è un aggregante straordinario, la sua forza è che non cerca mai alibi. Ha vinto tanto anche per questo. Maurizio è un ideologo, che sa fare un calcio speciale. Per questo ha fatto innamorare Napoli».
Un ideologo, ma anche un porcospino, non crede? «Sta chiuso nel mondo che si crea, parla con il gioco. Ed è poesia».
Con Gattuso è stata prosa, però. «È un trascinatore, Rino. Motiva il gruppo, più giovane degli altri e con meno esperienza. Ma molto applicato e generoso».
Se n’è andato male. «Separazione bilaterale».
E Spalletti? «Lui sta vicino a casa mia, si parla lo stesso dialetto. Lo conosco fin da quando veniva a fare il torneo dei rioni ad Agliana. Lo stimo molto». Fonte: CdS