Il Mattino vota gli azzurri – Rrahamani fa venire gli incubi a Firmino. Zielinski immenso

Serata da incorniciare per Meret

Il Napoli cala il poker nell’esordio in Champions League, contro il Liverpool di Klopp. In gol per la squadra di Spalletti Zielinski su rigore, Anguissa, Giovanni Simeone nel primo tempo e ad inizio ripresa ancora il polacco. Per gli inglesi il gol della bandiera di Luis Diaz. Ecco le pagelle de il Mattino.

7,5 Meret  – Parata su Elliott con il pallone che sbuca dal nulla, il tiro di Diaz non può certo prenderlo. Esce con precisione e puntualità, rinvia con i pugni ed è superbo su Luis Diaz.

7 Di Lorenzo  – Che palla per Osi, poi è un continuo martellamento su Diaz. Forse è quello che patisce di più la spinta inglese: alla prima palla persa sulla trequarti arriva il gol.

7 Rrahmani  – Firmino avrà un incubo, quello di trovarsi il kosovaro sempre in anticipo: non c’è un pertugio che non copra, bada alla sostanza e a null’altro. Giallo evitabile.

7,5 Kim Min-Jae  – Altro che soldatino. Questo è già un generale di brigata e contro ha uno dei tridenti più spietati d’Europa: di testa, di coscia, c’è sempre. Con un solo scopo: buttarla lontano. 

7 Olivera  – Dalla sua parte spinge Salah che lui respinge con puntualità, solerzia: qualcosa gli concede, ma il primo tempo è di assoluta qualità e solidità. Fa tutto con ordine.

8,5 Anguissa  – Non è umano, non è di questo pianeta. Milner sembra un ragazzino di scuola calcio al suo cospetto, ha fantasia, sostanza, visione del passaggio. E segna.

8 Lobotka  – Lotta, morde Fabinho, non gli consente mai di girarsi. Talmente scaltro che quando capisce di perdere la palla si procura pure il fallo. Passa tutto dai suoi piedi. 

8,5 Zielinski  – Che doppietta. Guadagna il rigore e lo trasforma, Elliott fa la figura del dilettante allo sbaraglio, assist d’oro per il 2-0: era una specie di reietto sei mesi fa, ora è una stella polare.

7 Politano  – C’è Robertson che lo tallona perché sa bene che sa essere una saetta. Ma poi fa anche argine quando i reds hanno il pallone tra i piedi e sa sempre cosa è la cosa giusta da fare.

7 Osimhen  – Sempre sul filo dell’ultimo uomo, 44 secondi per bruciare Alisson e prendere il palo, sbaglia il rigore che si procura ma è una saetta. Generoso su Kvara. All’ennesimo scatto, si ferma dopo 40’.

7,5 Kvaratskhelia – Ispirato, fantasioso, gelido, spara a colpo sicuro ma Van Dijk salva sulla linea: gelido, non sa che cosa sia l’emozione. Salta gli avversari come fosse una partita del Subbuteo.

7 Simeone  – È lì, dove deve stare sul traversone di Kvara: davanti alla porta. Si emoziona, un gol di un argentino nello stadio di Maradona. È pure suo l’assist del 4-0.

6,5 Lozano  – Le due squadre sono lunghissime, sembra essere in mare aperto: dovrebbe esaltarsi in queste condizioni e infatti ogni tanto prende e parte. Come piace a lui. 

6,5 Zerbin  – Si piazza al posto di Kvara nel 4-3-3, sbaglia un pallone in disimpegno che fa tremare i polsi. Disciplinato a sostegno di Zielinski e in ripiegamento su Alexander.

6,5 Mario Rui  – La gastrointerite lo mette in panchina, deve prendere le misure a Diogo Jota che sembra quello meno imbalsamato degli attaccanti british. E il terzino risponde presente.

6,5 Elmas  – La fatica ha consumato le energie mentali, serve la sua solidità per evitare sbandate e per andate a dare fastidio ai vari portatori di palla del Liverpool. 

Fonte: Il Mattino

 

 

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