ESCLUSIVA – F. Romano (terz. sinistro Trapani): “Obiettivi? Non porci limiti. Sul Napoli per me è un arrivederci, non un addio”

L'ex giocatore del settore giovanile del Napoli ai nostri microfoni

Il campionato di serie D sta per iniziare, c’è grande attesa per i tre gironi e sicuramente fare pronostici ad oggi non sarà affatto semplice. Occhio al Trapani che vorrà tornare ai fasti dei bei tempi e risalire la corrente. Ilnapolionline.com ha intervistato il terzino sinistro ex giocatore del settore giovanile del Napoli Flavio Romano.

Cosa ti ha convinto ad accettare il Trapani e le prime sensazioni per questa tua nuova avventura? “Le mie prime sensazioni sono ottime, è un progetto serio con obiettivi importanti, forse il primo è proprio quello di riaccendere una tifoseria così bella e importante come quella di Trapani. Sappiamo di avere gli occhi puntati addosso ma questo ci porta essere ancora più motivati a fare bene e ce la metteremo tutta per far gioire i nostri tifosi”.

Buon inizio nella gare ufficiali, con il successo di Coppa Italia. Cosa ne pensi in merito? “Siamo partiti bene con la prima vittoria in coppa Italia ribaltando il risultato a dimostrazione di quanto questo gruppo sia forte e unito ma soprattutto pronto a soffrire per conquistare la vittoria. Abbiamo dei giocatori d’esperienza molto forti e dei ragazzi under come me pronti a dare tutto per questa maglia”. 

Che cos’è per te il Napoli e se ti sei sentito con qualche tuo ex compagno del settore giovanile? “Indossare la maglia del Napoli per un napoletano è un privilegio, sto facendo un percorso diverso come molti ragazzi prima di me e quindi chi sa potrebbe essere solo un arrivederci e non un addio”.

Tornando al Trapani, in passato ha sfiorato anche la promozione in A. Cosa ti ha spinto ad accettare questo nuovo progetto? “Questa società negli anni precedenti faceva parte di categorie migliori e si vede che l’organizzazione e la serietà sono rimaste tali. C’è uno staff tecnico ampio, molto preparato e competente, e anche coloro che sono dietro le quinte come i magazzinieri ad esempio sono delle persone d’oro che lavorano con una professionalità da squadra di serie A. La gente di Trapani ha una ferita ancora aperta, sappiamo che questo è un campionato difficile con squadre ben strutturate, dobbiamo essere umili ma consapevoli delle nostre forze per rendere di nuovo orgoglioso del Trapani Calcio i nostri tifosi”.

Nel tuo ruolo di terzino sinistro quali giocato ti ispiri in maniera particolare? “Mi ispiro molto a Jordi Alba e Theo Hernandez, mi piace spingere sulla fascia, dialogare con l’esterno e fare più sovrapposizione possibile per dare più scelte al mio esterno, e soprattutto l’assist mi ripaga al 100% e quindi a chi se non loro posso ispirarmi per cercare di rubare ogni singola mossa o movimento”.

Nel Napoli attuale ci sono ben tre ragazzi provenienti dal settore giovanile: Zanoli, Gaetano e Zerbin. Cosa possono dare a livello tecnico-tattico a mister Spalletti? “Gaetano, Zerbin e Zanoli sono 3 giocatori di qualità, che si sono fatti le ossa, hanno messo minuti nelle gambe e hanno acquisito esperienze, è un segnale importante avere 3 giocatori del settore giovanile lì in prima squadra pronti secondo me quest’anno ad affermarsi con un allenatore come Spalletti che può valorizzarli molto, spero che negli anni a venire diventi sempre più una costante”.

Obiettivi tuoi personali e della stagione del Trapani? “Beh l’obiettivo principale è quello di non porci limiti, è un campionato difficile, ci sono squadre forti, però perché non puntare in alto, alla fine come si dice sognare non costa nulla, e noi ce la metteremo tutta fino alla fine dell’ultima partita di campionato per cercare di rendere questo sogno realtà”.

Da protagonista del movimento, cosa manca secondo te per poter competere con le altre nazioni sul discorso del giovani? “Guarda sull’ultima domanda mi verrebbe solo da dire di avere più coraggio sul puntare sui giovani. E una rivoluzione nel sistema del settore giovanile. Dobbiamo colmare il gap che c’è tra il sistema italiano e quello di altri paesi in cui debuttano e giochiamo con maggiore frequenza ragazzi che a volte ancora devono raggiungere la maggiore età”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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