A Firenze dalla panchina qualche segnale ed una delusione

La panchina votata da Il Mattino

 

5,5 Elmas

Lato destro e gli tocca Dodò che già ha fatto vedere le streghe a Kvara: lui avrebbe dovuto dare maggiore sostanza al gioco offensivo, si limita a guardarsi le spalle ed evitare che dal suo lato possano straripare. Generoso, certo, ma non basta tenere lontani gli avversari dalla porta.

6 Raspadori

Controllo e sinistro: all’82’ fa vedere le sue doti. Ma Gollini para. È il suo esordio gli tocca dare vivacità a una manovra troppo assonnata, poco corale e che poggia sugli spunti individuali. Tende ad aiutare troppo i centrocampisti, quindi paga nella fantasia con Martinez.

6,5 Politano

Fa una giocata straordinaria di cinquanta metri che mette Raspadori in condizioni di concludere. E poi un altro strappo che costringe Gollini alla parata su tiro di Raspadori. Indubbiamente il suo impatto è assai positivo, sicuramente migliore di quello di Lozano. Deve giocare di più.

sv Ndombele

Entra al posto di Lobotka anche se ha passo e sostanza assai differenti: segue Maleh anche sulle rimesse laterali: passo lento e rimedia anche il primo cartellino giallo della sua avventura italiana. Non riesce a stimolare le giocate della squadra: ha ancora un ruolo secondario.

sv Simeone

Piazzato là davanti, prima punta, fa emergere immediatamente il fatto che lui la palla la vuole là davanti e basta e non è certo il tipo che prova a cacciarla indietreggiando di trenta metri. Non ha grossi spunti, anche perché i due centrali della Fiorentina si alternano negli anticipi. Occasioni non ne ha.

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