B. Giordano: “Osimhen mi piace perchè non si arrende mai ed è sempre protagonista”

Il vizio del gol non lo ha perso nemmeno adesso che ha smesso di giocare: Bruno Giordano è attaccante nell’anima e infatti a distanza di anni continua ad avere un sesto senso spiccatissimo per i bomber di razza. Gli piace eccome questo Napoli a trazione offensiva. Gli piacciono in particolare Kvara e Osimhen, 5 gol nelle prime due partite, e queste sono le sue parole a Il Mattino

Mettiamo un po’ d’ordine: come coppia le piace?

«È un tandem che funziona alla grande. L’intesa la trovi rapidamente quando a duettare sono due giocatori bravi. Ovviamente non poteva essere spontanea, ma ci stanno lavorando molto bene».

Sono entrambi giovani

«Ma non c’è rischio di antagonismo perché entrambi hanno un ruolo importante in questo Napoli. Anzi, non mi stupisce che si cerchino tanto. Il bene della squadra è anche il bene del singolo».

Cosa le piace di Osimhen?

«Premessa: stiamo parlando di un giocatore incredibile e non lo scopriamo adesso. Apre varchi per i compagni, porta a spasso le difese e poi segna. Non si arrende mai ed è sempre protagonista: gioca ogni pallone come se fosse quello della vita».

Il pregio maggiore?

«Il colpo di testa: in questo fondamentale è più forte anche di Cristiano Ronaldo».

Difetti?

«Non è un difetto, ma il suo unico problema può essere legato agli infortuni che lo hanno tormentato in questi primi due anni al Napoli. Poi può migliorare un po’ nel tiro, soprattutto con il sinistro».

Come lo vede all’interno della squadra?

«Molto maturo, sta diventando anche leader. Ha capito che dopo gli addii importanti dei suoi ex compagni, ora deve farsi sentire. Peraltro ha le qualità per essere trascinatore. Si prende le sue responsabilità».

La novità è Kvaratskhelia.

«Ha un modo di giocare spensierato: sembra sempre che stia giocando sulla spiaggia. Gioca tranquillo. Ed è bello vedere che non sta pagando la responsabilità e il peso di sostituire un giocatore importante come Insigne».

La sua migliore qualità?

«Direi il tiro e il dribbling. Lo ha fatto vedere con questi primi gol. Ha messo in evidenza tutto il repertorio e poi ha dimostrato di essere forte anche di testa. Lo dico apertamente: mi sta stupendo. Ha fatto cose incredibili. Quando gli arriva il pallone sa sempre ciò che deve fare e gioca molto con i compagni. Sembra che sia a Napoli da una vita».

Ai suoi tempi un giocatore come lui avrebbe preso tanti calci dai difensori avversari.

«Oggi le cose sono cambiate, per fortuna. Gli arbitri sono più protettivi, ma in ogni caso mi sembra che sia un giocatore molto pronto anche dal punto di vista dell’agonismo. Si fa valere».

Non ci sono solo loro due nell’attacco del Napoli.

«Spalletti ha tante alternative importanti e va fatto un plauso alla società che ha allestito una rosa così profonda e competitiva».

Ma lei si aspettava un Napoli così spregiudicato in avanti?

«Spalletti si sta dimostrando molto bravo. Quando metti tanti giocatori offensivi poi è normale che segni tanto. Anche Lobotka e Anguissa sono molto proiettati a giocare in avanti. Ogni allenatore deve sfruttare le migliori qualità della sua squadra e Luciano lo sta facendo alla grande».

Sono arrivati anche Simeone e Raspadori ad arricchire il parco attaccanti.

«Raspadori è un giovane che sta venendo su alla grande. Ma tifo anche molto per il Cholito».

Perché?

«È intrigante. Poi un argentino che gioca al Maradona mi piace. Lo seguo da sempre e mi ha stregato perché non si risparmia mai. Sa fare gol e a Napoli, purtroppo, lo sanno bene. Mi piacerebbe vederlo in capo con continuità».

Sulla destra, invece, ci sarà il ballottaggio Lozano-Politano per tutta la stagione.

«Sono due giocatori diversi. Lozano detta la profondità, Politano gioca con la palla al piede. Rappresentano due soluzioni diverse e Spalletti avrà solo l’imbarazzo della scelta».

 

 

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