Il Mattino – “L’urlo del Maradona: fateci sognare”

In un calcio d’altri tempi vi fu un presidente che cercava l’amalgama sul mercato. Spalletti è alla ricerca di altro, dopo la raffica di operazioni messe a segno da De Laurentiis, Chiavelli e Giuntoli cerca esperienza e personalità (ad esempio, soltanto Sirigu e Ndombele – in attesa della decisione di Navas – hanno collezionato presenze in Champions League). È questo l’effetto del rinnovamento e dell’abbassamento di età media e monte ingaggi. Quello del tecnico non è un modo per mettere le mani avanti, piuttosto per fare il punto della situazione. Prima del debutto a Verona, l’allenatore aveva ricordato che il Napoli era un cantiere aperto. Dopo gli arrivi di Simeone, Ndombele e Raspadori, ha evidenziato la necessità di far crescere questo gruppo ed ecco perché l’obiettivo indicato alla vigilia della partita col Monza, esordio nel Maradona in festa, è «lottare per diventare una squadra forte».

State calmi, se potete. Spalletti non vuole spegnere i fuochi che si sono accesi a Napoli dopo cinque gol e tre acquisti, però teme che le fiamme dell’entusiasmo possano raggiungere i suoi ragazzi e bruciarli. Troppo in fretta una parte della piazza è passata dal pessimismo all’ottimismo, reinserendo il Napoli tra le pretendenti allo scudetto. Gettare acqua sul primo fuoco rientra nei compiti di un allenatore. La passione resta un elemento sano e a Fuorigrotta ha aiutato la squadra in ogni tempo, anche quelli più cupi, certamente non questi. È bello dunque assistere a tale risveglio e prepararsi a vedere almeno trentacinquemila spettatori allo stadio per la partita con i brianzoli. Si torna al Maradona tre mesi dopo la vittoria sul Genoa e il saluto a Insigne, omaggiato da cinquantamila napoletani prima di volare a Toronto. In mezzo vi sono state settimane di contestazioni social, alimentate dal divorzio da Mertens, che dopo un commovente messaggio di saluto ai tifosi napoletani ha fatto indossare al piccolo Ciro Romeo in un video la maglia del Galatasaray, la sua nuova squadra. Era necessario voltare pagina e dunque cambiare alcuni giocatori seppure molto importanti: i cicli – anche i più belli – arrivano sempre alla fine. Anche la tifoseria, non solo la società, deve saper guardare avanti. A De Laurentiis e al preparato dirigente Giuntoli viene già attribuito l’Oscar del mercato e si evidenzia che la loro fonte di ispirazione è stata la politica del Milan sviluppata nella scorsa stagione, quella dello scudetto: qualità nel rispetto dei costi. Da queste parti non è una novità. L’equilibrio finanziario è stato ritenuto sempre fondamentale dal patron del Napoli, ma per riconfermare il piazzamento Champions era necessario uno sforzo sul mercato, supportato dai 40 milioni incassati per la cessione di Koulibaly.
Spalletti ha un organico quasi al completo. Resta, anche alla seconda giornata di campionato, la pesante incertezza sul portiere: oggi tocca ancora a Meret aspettando che si sblocchi la situazione Navas, escluso dal Psg. Ci sono gli uomini per giocare con due moduli (4-3-3 e 4-2-3-1) grazie a Raspadori. Jack è l’investimento italiano più costoso nella gestione De Laurentiis e ha un grande futuro. Spalletti è stato colpito non soltanto dalla sua tecnica ma anche dalla voglia di indossare la maglia del Napoli, la stessa di Simeone, che sa di essere il vice-Osimhen, e Ndombele, che considera questa come l’occasione per il rilancio dopo i problemi al Tottenham con Mourinho e Conte. Il francese si mette nelle mani di un altro allenatore di grande esperienza che vuole lasciare un segno a Napoli. Con la sua squadra e con la sua gente, augurandosi che non si spargano altri veleni e si viva il campionato con un’appassionata partecipazione.
La partita col Monza – dove si è trasferito Petagna, pupillo di Galliani che ha agito sul mercato con l’entusiasmo che aveva ai tempi del Milan – non è di poco conto o di preparazione alla prima trasferta delicata, quella di domenica 28 a Firenze. Sarà un test per la difesa, che ha commesso due chiari errori contro il debole Verona incassando altrettante reti, e per valutare la crescita dei nuovi, a cominciare da Kim e Kvaratskhelia, che non vede l’ora di ricevere l’abbraccio del popolo azzurro dopo lo show di Ferragosto. La forza mentale, unita a quella tecnica, può evitare incidenti di percorso che in passato sono costati punti preziosi nei confronti con le cosiddette piccole e far superare bene i momenti chiave della stagione. F. De Luca (Il Mattino)
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