Tolomelli, primo allenatore di Raspadori: “Il Sassuolo voleva il fratello”

Il curioso retroscena svelato dal primo allenatore del classe 2000

Non è stata una trattativa semplice, ma alla fine Raspadori è approdato al Napoli anche con la benedizione del suo primo allenatore, Aldo Tolomelli, che ha svelato alcuni retroscena degli inizi calcistici del classe 2000: “Ha sempre avuto una passione smisurata per il calcio e in campo era instancabile: il primo ad arrivare, l’ultimo a voler andare via“. Sul campo della Progresso di Castel Maggiore giocava anche il fratello, Enrico: “In realtà il Sassuolo era venuto da noi per prendere lui, Enrico, poi gli bastò un solo allenamento per capire che le qualità di Giacomo erano straordinarie, nonostante l’età“. La qualità è un tratto distintivo di Raspadori, capace di giocare e fare bene in più ruoli fin dall’infanzia: “Dove lo mettevo, lui faceva benissimo“. Oltre alla duttilità tattica anche quella di piede: è perfettamente ambidestro, anche se, in teoria, il suo piede naturale è il sinistro, ma “li usava allo stesso modo, e così è ancora adesso“, svela Tolomelli. Non solo qualità tecniche, anche personali come la voglia, la rapidità di pensiero e azione, “ma la sua forza principale è l’umiltà. È un ragazzo positivo e porta questa serenità in tutto lo spogliatoio. Lo ha sempre fatto, fin da piccolissimo“. Raspadori gioca principalmente dietro la punta come trequartista e in quel ruolo può fare molto male alle difese avversarie. Anche fuori dal campo, nulla da dire su di lui: “È un ragazzo spettacolare, un esempio per tutti. Non è il tipo che si lascia distrarre dall’ambiente o da piazze troppo movimentate. Alle spalle ha un’ottima famiglia, e anche da bambino curava anche tanto la scuola. Insomma, sono sicuro che Napoli possa essere la casa giusta nella quale far crescere il suo talento innato“.

Fonte: Il Mattino

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