Pasquale Salvione, direttore della versione digitale del Corriere dello Sport, ha parlato oggi ai microfoni di 1 Football Club sulle frequenze di 1 Station Radio.
Napoli e Roma si stanno contendendo la palma del miglior calciomercato
“Difficile giudicare adesso chi abbia fatto meglio tra le due. La Roma ha fatto un processo di integrazione della rosa sulla base di un titolo europeo vinto. Quello del Napoli è un percorso diverso: rosa rivoluzionata, Spalletti ha perso gli uomini chiave della squadra. I risultati bisognerà vederli sul campo. Un giovedì così pirotecnico non si vedeva da tempo: il Napoli ha appena ufficializzato Simeone e, nella stessa giornata, farà le visite a Raspadori e Ndombele. I tifosi erano delusi, ma col segnale forte della società si sia risvegliata la voglia di tifare Napoli. Va dato atto alla società, che ancora sta lavorando per migliorare, che ha piazzato colpi importanti dopo un esordio strabiliante che avrebbe potuto rallentare il mercato. Questa è una rosa che dà tantissime soluzioni a Spalletti fra centrocampo ed attacco. Così ci si può adattare all’avversario di turno. Anzi, non escludo si possa fare anche 442 con Osimhen e Simeone insieme. Si può essere competitivi fin da subito? Spalletti è il miglior garante di questo processo di cambiamento. Il Napoli ha già una sua identità, e quando è così, si possono cambiare anche gli interpreti. Ovvio, però, che con 7/8 elementi nuovi c’è bisogno di tempo che porti confidenza e meccanismi”.
Quali sono gli altri club che, secondo te, hanno fatto un mercato degno di nota?
“Dobbiamo menzionare la Juventus: un mercato in cui ha aggiunto il colpo più importante del campionato, ovvero Angel Di Maria, fuoriclasse di livello assoluto, capace di trascinare il Real Madrid alla vittoria della Champions. Se lo sommiamo a Kostic, Pogba, Bremer ed a Paredes e Depay in arrivo, sicuramente è in pole position a blocchi di partenza. L’Inter segue a ruota i bianconeri, ma occhio al mercato in uscita. Dopo le già citate Roma e Napoli, c’è il Milan e poi la Lazio. La mina vagante resta il Napoli, perché è una squadra completamente nuova che sta nascendo”.