Nel 2014 fa la carriera di Tanguy Ndombele sembrava infatti praticamente finita, dopo che il Guingamp aveva deciso di non rinnovargli il contratto a causa delle sue croniche difficoltà nel mantenere un peso forma e uno stile di vita adeguati per un calciatore professionista. Così, l’Amiens, appena retrocesso in terza divisione, decise comunque di dargli un’altra chance. Il ragazzo di origini congolesi è riuscito a superare le difficoltà di inizio carriera, e dopo due anni nelle riserve è riuscito a mettersi in luce anche in prima squadra, nel frattempo risalita fino in Ligue 1. Il resto è storia, con il passaggio in pochi mesi dalla terza divisione alla Champions League con la maglia del Lione. Poi il passaggio al Tottenahm diventando l’acquisto più costoso della storia degli Spurs (60 milioni più 10 di bonus). Poi sono iniziati i problemi, prima con Mourinho, poi con Conte: al punto tale da essere finito nella lista di sbarco del club inglese. Eppure ad oggi Ndombele rappresenta ancora uno dei profili più interessanti per il centrocampo. È un mediano moderno, anzi modernissimo. Perché unisce un fisico possente a due piedi capaci di cose deliziose. Non segna tantissimo, però, fa segnare: praticamente in ogni modo. Alla tecnica unisce una fantasia più unica che rara. I colpi a effetto (vedi quelli di tacco) sono il suo pane quotidiano e va sempre alla ricerca del passaggio che possa mandare in porta un compagno. Sa galleggiare tra le linee, ma sa anche giocare in una mediana a tre perché è forte fisicamente e sa reggere l’urto di un contrasto dopo l’altro.
Fonte: il mattino