Raspadori, “l’erede di Mertens”: molto più di un’ ipotesi

Nell’ultimo anno i termini di paragone per Giacomo Raspadori si sono sprecati. Ha compiuto 22 anni e deve lavorare, ma le potenzialità per arrivare in alto non gli mancano. Il Napoli e in particolare Luciano Spalletti stravedono per questo ragazzo. Meno prima punta di Simeone, gli piace girare attorno al 9 di riferimento (a Sassuolo lo faceva con Scamacca), rifinire e all’occorrenza buttarsi dentro per raccogliere palloni sporchi da depositare in rete. Insomma, sulla carta sarebbe il giocatore ideale per raccogliere a Napoli l’eredità lasciata vacante dall’addio di Mertens. Questo, però, vorrebbe dire che con lui in campo la squadra dovrebbe passare dal 4-3-3 al 4-2-3-1, modulo che a Spalletti è sempre piaciuto. Luciano, infatti, lo prenderebbe proprio per questo motivo: dare al suo Napoli un’opzione in più.  L’operazione con il Sassuolo è in salita. Diverso il discorso legato al Cholito. Lui è più simile a Osimhen (lo ha confermato anche il presidente De Laurentiis), perché attacca la profondità, preferisce occupare l’area di rigore e fare da sponda, un attaccante centrale da 4-3-3. Con Simeone il Napoli cambierebbe uomo ma non cambierebbe pelle e questa cosa non convince del tutto Spalletti.
Il Mattino
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