Ieri pomeriggio Victor Osimhen non ha finito la partitella di allenamento, perchè dopo un breve battibecco, prima con Anguissa e poi con Spalletti, quest’ultimo lo ha mandato negli spogliatoi prima del tempo. “Manca ancora un quarto d’ora abbondante alla conclusione della partitella quando l’allenatore del Napoli invita l’attaccante a uscire dal campo, a togliere la pettorina e passarla frettolosamente al giovane Ambrosino, che intanto si stava allenando in palestra. Succede tutto in qualche frazione di secondo, ma le urla e i movimenti vistosi del nigeriano ci mettono un attimo a catalizzare l’attenzione di tutti: tifosi, compagni, staff e addetti ai lavori. Riavvolgiamo il nastro. Durante la partitella a campo ridotto Anguissa commette un fallo a centrocampo su Ostigard che però non viene sanzionato dall’arbitro (Spalletti). Osimhen, compagno di squadra nei «gialli» del norvegese, prende le parti del difensore appena arrivato e inizia a sbracciarsi. Prima nei confronti di Anguissa – colpevole di essere entrato troppo duro sull’avversario di turno – e poi si rivolge a Spalletti, che a detta sua non avrebbe redarguito a dovere il camerunense. Ne viene fuori una mini-lite della durata di 10 secondi, non di più, quelli che bastano all’allenatore del Napoli a indicare a Osimhen la strada degli spogliatoi. Nel tragitto verso l’uscita del campo, poi, il nigeriano prosegue nelle proteste e si rivolge ai compagni di squadra nel vano tentativo di solidarietà. Nemmeno l’ultimo atto della sua «arringa» difensiva per Ostigard sortisce effetto. Così, rassegnato e a testa bassa, raggiunge la pancia dello stadio di Castel di Sangro a smaltire la rabbia. Solo dopo la fine dell’allenamento, quando l’umore del giocatore e dell’allenatore sono tornati alla normalità, è arrivata la schiarita, come giusto che fosse per una cosa nata e finita sul campo. All’allenatore, infatti, interessava far capire al suo giocatore di non cedere alle provocazioni che spesso riceve dagli avversari”. Il Mattino