Spalletti si è impossessato del Napoli, un anno dopo il suo arrivo e due mesi dopo la qualificazione Champions, risultato ingiustamente sottovalutato da una parte della tifoseria. Al terzino Di Lorenzo ha consegnato la fascia di capitano, eredità del canadese Insigne, ma è lui il vero simbolo della squadra, il frontman del gruppo azzurro. Si è visto nella piazza di Dimaro l’altra sera. Le telecamere hanno inquadrato Spalletti mentre si concentrava prima di andare sul palco, una volta salito ha preso il microfono dalle mani del dj presentatore e fatto un discorso chiaro. «Restiamo uniti». Spalletti si sente più che mai in prima linea, con quel carattere che è stato forgiato in altre impegnative piazze, come quelle di Roma e Inter. Ha colto il dissenso nei confronti della gestione societaria e si è reso conto dei vuoti che esistono nella struttura. Ecco perché lui, il leader, ha preso la parola sabato sera in piazza. Dopo l’intervento in piazza, Spalletti lascia stasera la parola a Giuntoli, il dirigente che dichiarò la incedibilità di Koulibaly, affinché illustri i piani del club. Del quale assolutamente si fida.
Tratto da F. De Luca (Il Mattino)