Rino Foschi, direttore sportivo, ha parlato oggi ai microfoni di Radio Punto Nuovo, alla trasmissione Punto Nuovo Sport Show. “Nel mercato è sempre stato il finale, il mese di agosto ad essere quello più frenetico. Le società sperano sempre di giocare al ribasso. I parametri zero? Le regole sono quelle, ma non mi piacciono. Non è bello nei confronti delle società: c’è chi subisce e chi ci guadagna. Ognuno fa i propri interesse, ma non c’è più amore per il calcio, per la propria maglia, per questo lavoro… Mancano anche i grandi presidenti, i Moratti o i Ferlaino che ci mettono soldi e passioni nelle squadre. Qualche buon esempio resiste ancora, ma sono sempre più rari. Io sono ancora libero e senza squadra, ne soffro. Spero di tornare quanto prima in pista, ma sembra non esserci più spazio per chi fa questo lavoro con passione. Oggi i procuratori comandano più dei direttori sportivi. Ormai i direttori sportivi non hanno più potere, non esistono più. Comandano presidenti e procuratori, ma qualche regola va cambiata e imposta. Anche perché non è accettabile vedere commissioni da 30-40 milioni di euro che finiscono poi in banche estere, che vanno fuori dal sistema calcio. De Laurentiis? E’ un presidente che a Napoli ha avuto le sue soddisfazioni, ma non raggiungerà mai quello che ha fatto Ferlaino. Lui cerca sempre di stare nel sicuro e non incidere sul conto in banca della società. Oggi in Italia si fa calcio o come De Laurentiis o con i fondi stranieri, con le borse. Non ci sono alternative. Intanto, i tifosi sono sempre quelli, mentre le proprietà si muovono solo per business. L’unica speranza è che questa gente, nonostante facciano i loro interessi, riescano a fare la gioia dei tifosi e delle persone appassionate”.