Non si sente affatto una leggenda, Dino Zoff. Solo uno che ha lavorato bene. Lo dice ai microfoni di La Repubblica. Il grande affetto per Bearzot, “l’invidia” per l’amico Scirea, la sensazione su Maradona…
Scirea – «Io ero soltanto un timido che passava per migliore di quanto fosse. Quello perfetto era Gaetano Scirea, lui sì. Gaetano era l’essenza dello stile di un uomo, la forma che diventa sostanza. Mi chiedevo come facesse. Arrivai al punto di invidiarlo, anche se eravamo amici fraterni, e ora di questo mi vergogno».
Maradona, nell’ ’82 – «La partita più bella di tutte, una battaglia sublime contro un avversario feroce e furbo. Ma a loro non bastò. Giocai per la prima e ultima volta contro Maradona, una creatura non di questa terra, bastava uno sguardo per capirlo. Il mio amico Luciano Castellini mi diceva che Diego poteva fare gol anche con la spalla, colpendo forte come se fosse stato il piede».