Un fiammingo napoletano. Arrivò da esterno, con Benitez nel lontano 2013. Cominciò da riserva di Insigne. Provò a sfruttare le occasioni che si presentavano. In tre anni, a dire il vero, non ne arrivarono molte. Il primo anno di Sarri giocò davvero poco. Il destino, però, ci mise del suo. E in pochi mesi, caddero uno dopo l’altro tutti i centravanti del Napoli. Higuain andò alla Juventus per novanta e passa milioni. Il suo sostituto, Milik, cominciò alla grande ma poi si infortunò. Gabbiadini non la beccava mai e venne persino espulso e quindi squalificato. Sarri si ritrovò nella stessa condizione di Ornella Vanoni: “proviamo anche con Dio, non si sa mai”. Mertens si rivelò il centravanti perfetto per quella macchina da gol. Ne segnò di straordinari. E non si fermò più. In totale sono stati 148 con la maglia del Napoli. Nessuno come lui. Lascerebbe da idolo incontrastato dei tifosi. Decisamente più di Insigne. Non sono pochi quelli che a Napoli sono convinti che se avesse giocato di più, si sarebbe vinto lo scudetto. Ovviamente non è così ma la passione non vuole saperne di attardarsi a leggere numeri e statistiche. La verità è che Dries ha 35 anni. Non è più quello del 2017 e del 2018 e forse porta con sé – nello spogliatoio e in città – un peso politico sproporzionato rispetto alla sua capacità di incidere sul campo.
Fonte: CdS