A Polverosi sul Cds mette in evidenza il possibile arrivo in maglia azzurra di Deulofeu e sul ruolo che potrebbe avere nel Napoli:
“La storia di Gerard Deulofeu è quella di un predestinato che, per le strane vicende di cui è pieno il gioco del calcio, diventa un postdestinato. Tutta la trafila nel settore giovanile del Barcellona, il debutto nella squadra B, il debutto in prima squadra (perfino in Champions, allenatore Pep Guardiola) e poi l’inizio di uno strano percorso fatto di prestiti, uno dietro l’altro, nel tentativo di mostrare un talento mai pienamente espresso. Si intuivano doti che restavano troppo a lungo taciute. Non aveva un ruolo definito perché non raggiungeva un livello di qualità tale da permettergli di imporsi. Un po’ attaccante, un po’ trequartista, un po’ esterno. Prima di arrivare a Udine, solo una volta (stagione 2018-19 in Premier League col Watford) lo spagnolo era arrivato in doppia cifra. Anche nei sei mesi di Milan (sempre titolare, con Vincenzo Montella in panchina, da gennaio a maggio 2017, tranne l’ultima giornata) era un piacere vederlo giocare con i suoi colpi incredibili. Ma pure in quel pezzo di stagione gli è rimasto qualcosa di incompiuto. Il più classico dei “vorrei ma non posso”.
A Udine, a 28 anni, Gerard Deulofeu ha finalmente raggiunto quella dimensione che molti osservatori della cantera barcellonista avevano intravisto più di dieci anni fa. Sul piano tecnico è un giocatore straordinario. Il Napoli lo sta per acquistare perché Spalletti ha bisogno di un degno sostituto di Insigne. Ecco, se Deulofeu è davvero il giocatore di quest’ultima stagione a Udine, sul piano tecnico il Napoli non farà un salto indietro passando dal suo vecchio capitano allo spagnolo. La differenza di caratteristiche è legata agli spazi: lo spagnolo ne ha un bisogno vitale per far valere la sua velocità, o meglio ancora, la sua tecnica in velocità; il “canadese” era prezioso pure negli spazi più angusti, anche in quel caso sapeva come sfruttarli.
La presenza di Deulofeu al fianco di Osimhen potrebbe indurre Spalletti a intensificare le verticalizzazioni rapide: la palla in profondità a uno dei due può creare problemi seri a ogni tipo di difesa. Lo spagnolo ha un destro che incanta (e per questo viene più spesso utilizzato a sinistra), ha dribbling, visione di gioco, rifinitura e conclusione. Tredici gol e cinque assist nel campionato scorso in una squadra che, pur brillando soprattutto nella seconda parte della stagione, non aveva la possibilità di raggiungere, come quantità e qualità, il livello della produzione offensiva del Napoli. Nel golfo Deulofeu dovrà aumentare il numero dei gol. È anche sotto questo aspetto che si consumerà il duello a distanza con Insigne, un duello a cui lo spagnolo potrà sottrarsi solo partendo alla grande. Dal campionato 2015-16, soltanto due volte Lorenzo è andato sotto la doppia cifra e due stagioni fa ha stabilito in 19 gol il suo record personale. Deulofeu è un giocatore che rientra pienamente nella linea del gioco di qualità di Spalletti, è una soluzione giusta per un ruolo che per un decennio ha avuto un solo grande interprete”.
La Redazione