Cose difficili per i tifosi del Napoli: imparare a pronunciare il suo nome. Cose difficili per gli avversari del Napoli: imparare a rubargli il pallone. Khvicha Kvaratskhelia è già il nuovo tormentone tutto napoletano. Aspettando di vederlo dal vivo, in campo, in Trentino per la prima fase del ritiro del Napoli, il talento ventunenne sta brillando con la nazionale georgiana. Ha segnato un gol (e che gol: pallonetto spettacolare) contro Gibilterra e ha segnato un gol (su rigore) contro la Bulgaria. Stasera lo aspetta il prossimo test, contro la Macedonia del Nord: killer dell’Italia agli spareggi verso Qatar 2022 e patria di Elmas, prossimo compagno di squadra del Napoli di Kvaratskhelia.
Il suo nome in georgiano vuol dire carbone (Kvara) ardente (tskhelia) ed evidentemente il suo destino doveva essere già segnato. D’altra parte suo padre Badri è stato uno dei maggiori talenti del calcio georgiano, seppur abbia indossato negli anni la nazionale dell’Azerbaijan.
«Conosco bene suo padre», racconta Mamuka Kvaratskhelia, zio alla larga di Khvicha e giornalista che ha scritto negli anni prima del padre e ora del figlio d’arte. «Badri era un grande giocatore: uno dei migliori del calcio georgiano. È diventato uno dei miglior giocatori della Dinamo Tiblisi» e l’impressione è che suo figlio possa addirittura superarlo.
«La sua posizione ideale è quella di esterno d’attacco: perché quando punta la porta avversaria salta un paio di difensori e tira»
Insomma, identikit che da solo basterebbe a rendere ancora più accattivante il suo arrivo a Napoli. «Una cosa è sicura: negli ultimi 20 anni non abbiamo mai avuto un giocatore come lui. E ora tutti vanno allo stadio per vederlo», precisa Mamuka.Ai colpi da grande talento, Kvaratskhelia accompagna un carattere praticamente impeccabile. «Fuori dal campo è un ragazzo d’oro. È molto professionale, ricorda Kaladze per attenzione e precisione. In campo, poi mette il cuore in ogni partita. Non ha tatuaggi, non è una testa calda. In poche parole: pensa solo al calcio», bigliettino da visita che sembra essere decisamente invitante in vista del suo ruolo all’interno del Napoli. L’unico rischio potrebbe essere l’adattamento alla serie A e alla nuova squadra. «Conoscendolo, sono sicuro che sarà fondamentale il ritiro estivo. Sarà il momento per ambientarsi e l’allenatore potrà capire bene le sue caratteriste. Nel Rubin veniva usato anche da esterno di centrocampo, ma se Spalletti lo farà giocare più avanti potrebbe diventare davvero micidiale. Per movenze e capacità di puntare la porta, mi ricorda Kakà. In contropiede è molto pericoloso e infatti credo che si troverà benissimo con Osimhen». Nessun problema per quanto riguarda l’uso dei piedi: perché è un destro naturale, ma con il sinistro ha fatto gol bellissimi (uno in particolare contro la Spagna in nazionale): perfetto per tutte le occasioni. Insomma, l’unico problema resta quello legato alla pronuncia del suo nome.
«Vi aiuto: si dice Cuaraschelia»,
conclude Mamuka.
Fonte: Il mattino