A “IlNapolionline”, il contributo di Gabriel Cardito, Calciatore e Studente in Scienze Motorie.
Secondo la tua visione, nel Milan, chi e cosa han fatto la differenza quest’anno in Serie A?
“Stefano Pioli ed Olivier Giroud. Il Mister ha indovinato praticamente tutto. E Giroud è stato decisivo nei momenti chiave della stagione. Nelle gare spartiacque. Determinante più di tutti gli altri. Ibra, quest’anno, ha partecipato solo per metà stagione. E quando non c’è stato lui, c’è stato Giroud. Che ha sopperito alla sua mancanza. Questa la grande differenza rispetto alla precedente stagione. Ecco perché si fece tanta fatica, poi, a reggere il ritmo. Gli altri calciatori in rosa, invece, hanno reso più o meno come nella scorsa stagione”.
Gli altri attaccanti?
“L’unico che non ha fatto gli stessi gol della passata stagione è stato Rebic. Che, invece del solito contributo da 11 e 7 gol, ne ha fatti solo 2. Mentre Leao, invece di 6 gol è esploso in questa terza stagione, con 11 in Serie A e 2 in Coppa Italia”.
Tutti gli altri?
“Guardando tutte le gare, gli altri si sono solo confermati nel rendimento. Anche i Difensori ed i Centrocampisti. Compreso Theo Hernandez. Il cui rendimento è rimasto in linea con quello delle stagioni precedenti”.
Cos’è cambiato, allora, come convinzione di gruppo?
“Se hai sentito il discorso di Ibra al gruppo, nello spogliatoio, si comprende il tutto. Se non lo hai sentito, devi sentirlo. Mentalità. Mentalità di gruppo. Non si sono arresi. I calciatori erano gli stessi della stagione precedente. Non è che siano arrivati 3 o 4 fenomeni. Maignan, portiere fortissimo, ha semplicemente sostituito un altro portiere fortissimo, come Donnarumma. Non si è cambiato molto. Nel rendimento”.
Il Mister?
“Pur avendo quasi la stessa squadra di 3 anni fa, il suo merito è stato quello di far confermare il rendimento del gruppo. Ed anche di migliorarlo, per quel che si poteva. Ha sopperito con la mentalità, alle mancanze tecniche. Dando continuità. Nelle alternanze. Ripagato, poi, da una costanza di rendimento da parte del collettivo”.
E le altre?
“Sono ancora convinto che almeno 2 formazioni siano tecnicamente più forti del Milan. Almeno sulla carta. Eppure…Non sempre vince la più forte. O la più tecnica”.
Di te cosa ci dici?
“Dopo l’esperienza formativa in Spagna, sono tornato in Italia. Accolto dal Mister Arturo Di Napoli. La mia formazione professionale continua. Con la fortuna di avere delle eccellenti proposte didattiche di settore. Allenarsi con certi esempi umani e professionali lo considero un vero e proprio arricchimento. Ho una qualità determinante. Che vorrei sempre vedere in tutti. Sono molto allenabile. E, quindi, voglio sempre migliorarmi”.
A cura di Alessandro Cardito