Il regista egiziano Mohamed Kenawi, da ventidue anni in Italia, ha documentato due importanti storie di sport e di vita nel nostro territorio. La prima, quella sui ragazzi del Tam Tam Basket di Castel Volturno (un team composto da figli di immigrati creato dall’ex campione Massimo Antonelli che ha dovuto lottare per ottenere il diritto di partecipare ai campionati), ha vinto il premio del festival di Bergamo come migliore documentario. La seconda è dedicata a Maradona e al suo rapporto – eterno – con Napoli. “Maradona uno scugnizzo di Napoli”, docufilm prodotto dalla Domino di Kenawi e trasmesso sulla piattaforma mondiale di Al Jazeera, sarà presentato martedì 7 giugno, alle ore 19, presso l’Istituto francese di Napoli in via Crispi.
Nello scorso settembre Kenawi e la sua troupe sono stati accompagnati in giro per la città da Sergio Siano, il fotoreporter del Mattino che a Maradona ha dedicato uno splendido libro, molto apprezzato anche da Diego. Siano racconta Maradona e il suo legame con la città. E racconta se stesso, come tutti quelli che hanno vissuto da vicino Maradona negli anni Ottanta. Sergio, figlio d’arte, cominciò a seguire il padre Mario alle partite degli azzurri al San Paolo. E in quella Napoli sbandata trovò la sua luce. Le foto di Siano sono state anche esposte un anno fa in una mostra al Jambo-1 di Trentola Ducenta, un centro commerciale della provincia di Caserta sottratto alla camorra. Un’idea di Yvonne De Rosa, responsabile di Magazzini Fotografici, che nel docufilm racconta quella esperienza.
Sono sessanta minuti da vivere tutti d’un fiato, ammirando Maradona e la città che in un giorno di luglio dell’84 gli consegnò il proprio cuore. F. De Luca (Il Mattino)